In aperta contraddizione con il culto dell’imperatore e, allo stesso tempo, con la tradizione giudaica, il cristianesimo diventa per un periodo di tre secoli l’oggetto di tutto l’odio possibile, sia da parte dei romani che da parte dei giudei. Per nascondere il suo crimine Nerone accusa i cristiani di aver dato alle fiamme Roma. La maggior parte degli imperatori che gli succedono continuano le persecuzioni con maggiore o minore vigore. Tra le varie ondate di persecuzione, per i cristiani si alternano, in seno all'impero, anche alcuni periodi di relativa tranquillità, in particolare nel terzo secolo. L’inizio del quarto secolo porterà il riconoscimento ufficiale del cristianesimo. Malgrado la persecuzione, esso è diventato ormai troppo importante per essere combattuto con la forza. Gli imperatori che stanno all’origine di questo cambiamento sono Galerio Valerio
Massimiano e Costantino
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