Una visione panoramica del mondo biblico
Pagina 3 - (5500 a.C.)  
   
Che contrasto! Dio ha creato l’uomo con un progetto di amore e di rispetto reciproco; ma dopo aver rotto il legame con il Dio d’amore, l’umanità diventa rapidamente assetata di sangue e di odio. Egoismo, ingiustizia, furti, violenze, torture, omicidi, genocidi, sacrifici umani... Dio è scandalizzato per l’estensione del male che abita la terra. Di fronte ad una tale perversione, Egli decide di annientare l’umanità crudele con una grande inondazione. Ma in mezzo a questa generazione depravata, Dio ha notato Noè. Quest’uomo buono non merita il giudizio. Dio, quindi, gli dà delle istruzioni per costruire una nave gigantesca, capace di salvare la sua famiglia e moltissimi animali. Noè, dunque, intraprende la costruzione di questa nave sorprendente, indubbiamente in mezzo alle prese in giro dei suoi compatrioti. Ma il progetto, folle solo in apparenza, giunge a termine e Noè, la sua famiglia e gli animali entrano nell’arca. La pioggia comincia a cadere con forza e l’acqua sale. Fuori, non c’è nessuno che ride, anzi non c’è più nessuno che respira! L’inondazione arriva a coprire tutto il mondo abitato e trascina l’arca su una montagna. Quando i sopravvissuti escono, Dio rinnova il suo patto con loro; essi rappresentano il seme, il futuro della nuova umanità. Oggi, il Dio d’amore che, in ogni istante, sente le grida e le preghiere di quelli che soffrono, non rimane insensibile. È lui ad essere il più scandalizzato da tutte le atrocità del nostro mondo, e, se non avesse un amore ardente per le sue creature, noi saremmo già stati distrutti. Ma Dio ha scelto di salvare il mondo offrendo un’arca per mezzo di Cristo. Nota: Il racconto del diluvio è stato ritrovato presso molte popolazioni sparse sulla faccia della terra. Le scoperte più recenti suggeriscono che il diluvio sia arrivato al punto massimo quando le acque del globo terrestre si sono innalzate di 100 m, dopo che i ghiacci si sono sciolti. In quel momento, la barriera di monti che c’era sul Bosforo ha ceduto e le acque del Mediterraneo sono entrate nel mar Nero (all’incirca nel 5500 a.C.)

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