“Nel principio Dio creò i cieli e la terra”. Queste prime parole della Bibbia ci invitano a scoprire la persona che sta all’origine di tutte le
cose. Poiché...Se il mondo non è stato formato per caso, qualcuno l’ha creato. Se qualcuno ha creato il mondo, allora anch’io sono un essere creato da lui. Se io derivo da lui, allora egli mi conosce... logico, no?Se egli mi conosce... senza dubbio cerca di comunicare con me. Se egli cerca di farlo, allora perché non ascoltarlo?Leggendo il racconto della creazione, nel primo capitolo del libro della Genesi, notiamo che i giorni in cui Dio creò hanno una relazione tra loro. La luce creata il primo giorno si ritrova nelle luci, o luminari, del quarto giorno. Il secondo ed il quinto giorno sono quelli dell’acqua e dell’aria, dei pesci e degli uccelli. Il terzo giorno, in cui apparve la terra e la vegetazione, trova un eco negli esseri terrestri creati il sesto giorno. Il settimo è il giorno centrale nel quale l’uomo, tratto dalla terra del sesto giorno, è invitato a vivere una relazione con Dio. Il primo capitolo della Bibbia, quindi, parla del posto che l’uomo occupa nella creazione. L’uomo non è solo un essere terrestre, ma è qualcuno che ha una posizione particolare, perché può vivere una relazione privilegiata con Dio. Ritroviamo il settimo giorno nel significato del sabato. La relazione tra i diversi giorni del racconto della creazione, inoltre, permette di creare l’immagine simbolica del candelabro che si ritrova sotto forma di oggetto nel culto ebraico
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