Le
Reali Ferriere ed Officine di Mongiana |
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Appendice (8°) Note al capitolo 2 (a) Combustibile e forza motrice Foreste - Carbone vegetale
(1)
Cfr. Memoria sullo stabilimento di Mongiana fatta dal Cap. Settimo per
ordine del Sig. Maggiore Sappel Comandante l'Artiglieria in Calabria.
BNN Sez. Manoscritti Ms. 63/1 (5)
Nel
decreto firmato a Persano il 16/1/1811, Murat su proposta del Ministero della
Guerra nominò membri della commissione: il Direttore delle Ferriere e Miniere
della Calabria Ulteriore Seconda Capo Btg. d'Art. V. Ritucci (Presidente), V.
Raimondini (Mineralogista - mancò per motivi di salute), G. Melograni
(Ispettore di Acque e Foreste), T. Paolotti (Ingegnere di Ponti e Strade). Più
di una volta Murat si era interessato al problema della forestazione: fece
pressioni al Ministro delle Finanze affinché approntasse una legge forestale
organica valida su tutto il territorio nazionale. Cfr. La lettera in data 18/3/1809 scritta dal Ministro al Poerio in
Ms XXX A 8 della SNSP "l boschi e le
selve costituiscono la cura particolare del Re, che mi ha ordinato di
proporgli un progetto di organizzazione forestale". Frutti delle
discussioni al Consiglio di Stato su tale progetto di legge furono
l'istituzione dell'Amministrazione delle Acque e Foreste e la creazione del
corpo delle Guardie Forestali. Vedi A. Valente: G. Murat e l'Italia Meridionale.
Torino 1976. (6)
Il Carbonile, intorno
al 1810, misurava palmi 180X60 ed era diviso in sei vani. Cfr. Settimo a Sappel
ecc. ms. cit. (7)
Cfr.
Prospetto della posizione attuale della Mongiana rispetto alle domande fatte da
S.E. il Ministero della Guerra e Marina colle quali si cerca di sapere in quanto
tempo questo stabilimento potrà somministrare 60 mila cantara di projetti per
far fronte a' bisogni pressanti del servizio.
BNN Sez/Manoscritti Ms 63/7. (8)
Cfr.
Memoria amministrativa ed il Budjet per il 1814.
BNN Sez/Manoscritti Ms 63/12. (9)
Cfr. Prezzo che si accorda alla fabbricazione del carbone di faggio ed
alla spaccatura della legna nei boschi antichi di alberi di alto fusto per
servizio delle ferriere di Mongiana.
BNN sez/Manoscritti Ms 63/10. (10)
Cfr. V. Ritucci al Sig. Mar/llo di Campo Macry Direttore Generale
d'Artiglieria.
ASMN Pizzofalcone Ms 25/31819 prot. 486. (11)
Cfr. Il Ten. Colonnello di Art. Comandante la 5a Direzione al Mar/llo di Campo Macry Direttore Generale dei Corpi
del Treno.
ASMN Pizzofalcone, Comando Artiglieria fascio 28. Dalla Mongiana il
4/1/1811. (12)
Cfr.
V. Ritucci alla Direzione della Mongiana.
ASMN Pizzofalcone, Comando Artiglieria fascio 27. (13)
La misura dei boschi era ragguagliata al moggio composto da novecento
passi quadrati, di sette palmi e un terzo l'uno. (14)
L'art.
44 della n. 967 decretava: "I
martelli del Governo saranno conservati in un astuccio a due chiavi, di cui una
si terrà dal funzionario superiore dell'amministrazione civile di residenza
del Comune, e l'altra dall'Ispettore forestale, o dal Guardia Generale in
mancanza dell'Ispettore. Il martello non potrà estrarsi senza prima
distendere un processo verbale che sarà firmato dai funzionari suddetti e
dall'agente a cui sarà consegnato. Nel processo verbale dovrà farsi menzione
dell'uso cui dovrà servire e delle disposizioni che all'oggetto si saranno
ricevute dalla Direzione Generale". Per
il regolamento forestale del 1859, cfr. Appendice. (15)
Cfr. ASCZ
Mongiana fascio 37. In tema d'incendi la 967 avvertiva: "Qualora si
appiccasse il fuoco ad un bosco, le guardie incaricate della custodia del bosco,
ed i guardiani rurali saranno tenuti d'avvertire i Sindaci dei Comuni circonvicini,
sotto pena di destituzione, oltre quelle alle quali per legge fossero incorsi. I
Sindaci riuniranno gli abitanti al suono delle campane, affinché, provveduti di
zappe, scuri e vanghe, accorrano al bisogno. Dal
lato opposto al vento ed in certa distanza dal fuoco, si abbatterranno gli
alberi, e si smuoverà il terreno in una striscia di bosco della larghezza
necessaria. Articoli: 84, 85, 86 della n. 967 del 1826. (16)
Cfr. F. Giordano, Industria del ferro in Italia. Relazione per la
Commissione delle Ferriere istituita dal Ministero della Marina. Torino 1864. (22)
La 967 era valida su tutto il territorio del Regno tranne che nel
Tavoliere di Puglie e nelle R. Sile Calabresi. (23)
Bosco S. Maria o S. Miceli:
in territorio comunale di Serra S. Bruno ed adiacente alla strada che dal
monte Cucco saliva a Mongiana. Il bosco distava 10 chilometri dalla ferriera. La
superficie era agevolmente calcolabile in 1300 ettari; poche radure libere,
essenza dominante al 90% l'abete pectinata, per il resto faggi. Forniva il
legname alle segherie demaniali ed alla segheria di Mongiana posta sulla via Nazionale. Bosco
di Archiforo e Bosco Chiudilli: in territorio serrese ed attigui al precedente;
nel 1832-34 gran parte di essi era stata assegnata ai Comuni di Serra e Spadola.
La parte demaniale rimanente era 500 ettari ca. di fitta faggeta oltre a numerose
estensioni di abeti, agrifogli, eriche. Bosco
di Stilo: la statistica del 1858 stimava in 4862 ettari la superficie totale
della parte demaniale. Secondo altre stime sarebbe stata maggiore di 5400
ettari di cui, almeno, 4300 di bosco intensamente popolato. Faggi per il 70%,
per il resto pini silvestri, roveri, tassi, aceri ed altri di minore importanza.
Forniva tutto il materiale alla Ferdinandea ed alle miniere di Pazzano. Bosco
Lacina: adiacente un antico bacino lacustre, in territorio di Brognaturo ed a
nord della Ferdinandea. Distante da Mongiana 25 chilometri. I suoi 170 ettari
di faggetta erano utilizzati come riserva e raramente per la loro distanza
venivano adoperati per la carbonizzazione. Boscarello:
in territorio di Brognaturo e contiguo alla Lacina. Distanza media dalla
Mongiana 17 chilometri; superficie pari a 170 ettari con essenze dominanti il
faggio e l'abete. Non era utilizzato che di rado per la carbonizzazione e la
sua dote di legname veniva lavorata nelle
segherie del circondario. Bosco
Fillò: in territorio comunale di Serra con la parte orientale adiacente alla
strada della Mongiana. In questo bosco la Marina Napoletana operava continui
tagli per i propri vascelli.
Essenza
dominante l'abete. Il clima e l'esposizione particolare fa sì che, ancor'oggi,
le piante vi crescano raggiungendo dimensioni superiori di gran lunga alla
media. In località Chiuselli, a tutt'oggi, si trovano esemplari del raro pino
laricio importatovi dal Thomas. Bosco
di Dinami: nel Comune omonimo ed a sud-ovest della Mongiana. Superficie stimata
in 300 ettari a faggeta oltre alla presenza di qualche radura di alni. Cfr. Giordano: L'industria ecc. op. cit.
Cfr. Giordano: L'industria ecc. op. cit.
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