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"Nasci di Nuovo!" N°50- pagina 2
Guadagnarsi il cielo con le sofferenze?
Quante
volte, in occasione di un funerale, abbiamo sentito, durante un’omelia di
circostanza, espressioni di questo genere: “La sua fine dolorosa gli ha
permesso di nobilitare la sofferenza umana dandole il suo vero senso spirituale
di riscatto e di redenzione…”. Già!..
L’idea che si possa “guadagnare il cielo” soffrendo sulla
terra, e che le pene del tempo presente saranno compensate dalla felicità
dell’aldilà, è molto diffusa. Ma questo è un ragionamento non biblico, cioè
non in armonia con la Parola di Dio, e, di conseguenza, ingannevole e pericoloso. Quello
che sto per dire susciterà sicuramente una certa indignazione in coloro che, al
contrario, fino a questo istante sono stati sempre convinti che le sofferenze
terrene contribuiscano, in qualche misura, all’acquisto della salvezza
della propria anima.
A
quel sacrificio, che cosa potremmo aggiungere senza peccare di presunzione?
Gesù ha risposto a tutte le esigenze della santità divina. Dio l’ha dimostrato
risuscitando il Suo Figlio dai morti ed elevandolo nella gloria.
Gesú, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio (Ebrei 10:12)
Prendere
Dio in parola Dalla
Bibbia Se
accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore; e
la testimonianza di Dio è quella che egli ha reso al Figlio suo. Chi
crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in sé; chi non crede a Dio, lo
fa bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha resa al proprio
Figlio. (1Giov.
5:9,10) pagina1 - pagina2 - pagina3 - pagina4
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