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"Nasci di Nuovo!" N°50- pagina 2
Guadagnarsi il cielo con le sofferenze?
Quante
volte, in occasione di un funerale, abbiamo sentito, durante un’omelia di
circostanza, espressioni di questo genere: “La sua fine dolorosa gli ha
permesso di nobilitare la sofferenza umana dandole il suo vero senso spirituale
di riscatto e di redenzione…”. Già!..
L’idea che si possa “guadagnare il cielo” soffrendo sulla
terra, e che le pene del tempo presente saranno compensate dalla felicità
dell’aldilà, è molto diffusa. Ma questo è un ragionamento non biblico, cioè
non in armonia con la Parola di Dio, e, di conseguenza, ingannevole e pericoloso. Quello
che sto per dire susciterà sicuramente una certa indignazione in coloro che, al
contrario, fino a questo istante sono stati sempre convinti che le sofferenze
terrene contribuiscano, in qualche misura, all’acquisto della salvezza
della propria anima. La
sofferenza umana, per quanto intensa, non ha mai valore di riscatto.
Il dolore, per quanto sia grande e ben accetto, non può espiare il benché
minimo peccato. Persino le sofferenze che Gesù ha sopportato da parte degli uomini,
dalla mangiatoia fino alla crocifissione, non potevano espiare i peccati
dell’umanità. Esse facevano risaltare la perfezione di Colui che le
attraversava, ma non avevano valore di redenzione. La Bibbia insegna chiaramente
che solo le sofferenze che Cristo ha conosciuto sulla croce, durante le tre
ore di tenebre, sono tenute in conto da Dio per l’espiazione dei peccati: i
miei e i tuoi. “Cristo ha sofferto una volta per i peccati, egli
giusto per gl’ingiusti, per condurci a Dio” (1Pie.3:18). A
quel sacrificio, che cosa potremmo aggiungere senza peccare di presunzione?
Gesù ha risposto a tutte le esigenze della santità divina. Dio l’ha dimostrato
risuscitando il Suo Figlio dai morti ed elevandolo nella gloria.
Gesú, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio (Ebrei 10:12)
Prendere
Dio in parola Dalla
Bibbia Se
accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore; e
la testimonianza di Dio è quella che egli ha reso al Figlio suo. Chi
crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in sé; chi non crede a Dio, lo
fa bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha resa al proprio
Figlio. (1Giov.
5:9,10) pagina1 - pagina2 - pagina3 - pagina4
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