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"NASCI DI NUOVO" NUMERO 46 PAGINA 2
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dalla pagina precedente
Dalle
svariate testimonianze riportate dai quotidiani si apprende che i motivi che
inducono i ragazzi ad assumere ecstasy sono diversi: per curiosità, per seguire
il branco, perché è di moda, per divertirsi di più, per insoddisfazione, per
reagire all’angoscia e al vuoto. Un
altro problema che spesso attira l’attenzione dei mass media è quello
relativo alle baby gang, bande di minorenni che aggrediscono i coetanei
per derubarli. Oltre al denaro, oggetti del desiderio delle cosiddette baby gang
sono i telefonini, i giubbotti, le scarpe da tennis, gli orologi. A volte oltre
ai pestaggi e ai furti, questi giovanissimi si macchiano anche di violenze
sessuali. Ancora
una volta i protagonisti sono loro: ragazzi "normali". Ecco come li
descrive un giornalista di un noto quotidiano: " un’ora per vestirsi, due
ore alla play station, le scarpe firmate, il culto del corpo, distratti a
scuola, in simbiosi con il telefonino, spesso annoiati, qualche volta
aggressivi. Emarginati? Disagiati? Quasi mai. Di solito sono ragazzi come tanti,
vengono da famiglie medie o anche da famiglie bene. Fra i tredici e i quindici
anni, né piccoli né grandi. Il linguaggio? Rapido, ammiccante, volgare."
Ascoltano la musica di Mtv, leggono poco, ma fanno molto sport. Molti amano i
tatuaggi e il piercing, tra autolesionismo ed esibizionismo, la TV, la radio,
anche quando fanno i compiti, il computer per chattare, il telefonino per gli
sms. "Eroi del nulla" secondo un illustre psichiatra, "forse
pronti a tutto per apparire" o per non annoiarsi. Che
cosa c’è dietro questi comportamenti che, negli ultimi tempi, non
rappresentano più delle eccezioni, ma quasi la normalità? Dobbiamo
preoccuparci? Che cosa possiamo fare? Gli
psicologi sostengono che il compito dell’educazione è fondamentalmente dei
genitori; dunque bisogna ripartire dalla famiglia, che spesso scarica le proprie
responsabilità sulle cattive amicizie, sull’ambiente che il ragazzo
frequenta, su una generica "società" e magari sulla scuola. Molti
atteggiamenti dei nostri ragazzi sono invece il risultato dei modelli familiari,
dei principi e dei valori trasmessi attraverso l’esempio dei genitori. Vi
sono genitori che adottano il sistema autoritario e intransigente che non ha
nulla a che fare con l’educazione, anzi spesso gli adolescenti violenti
vengono da quest'esperienza attraverso la quale hanno accumulato paure,
insicurezze e frustrazioni che poi scaricano sul prossimo, preferibilmente sulle
persone più deboli. Vi
sono poi quelli che adottano il sistema del lassismo totale, che permettono
tutto, comportandosi come amici dei propri figli, non come genitori. Per non
parlare di coloro che ricoprono i propri figli di regali, che non "fanno
loro mancare niente". Questi sono i genitori più pericolosi perché creano
l’idea che l’amore corrisponda alla disponibilità del conto in banca.
Sicuramente hanno molto da farsi perdonare dai figli e pensano di supplire alla
propria inadeguatezza con qualcosa di gradito al figlio, qualcosa di concreto,
di tangibile. Essi però creano in loro altrettanta insicurezza, angoscia,
bisogni che devono essere sempre soddisfatti e, paradossalmente,
insoddisfazione. E
allora, che fare? No alla violenza nella famiglia, sì alla fermezza e alle
regole, per arrivare prima al rispetto per se stessi, poi a quello per gli
altri. I ragazzi hanno bisogno di avere accanto figure significative,
autorevoli, ma non autoritarie, in grado di insegnare loro qual è il senso
della vita, e non di famiglie sgangherate, disgregate, assenti, indifferenti,
poco interessate alla vita e ai travagli interiori dei propri figli, in cui il
dialogo non esiste perché sostituito dalla comunicazione televisiva, da
internet, dalle chat, dove l’amore e la stima tra i genitori è inesistente. Dobbiamo
essere consapevoli che non esistono adolescenti senza conflitti, perché essi
sono fisiologici in un’età in cui i ragazzi hanno paura di restare soli in un
mondo che ancora non conoscono, di cui non si sono ancora appropriati.
L’importante è che possano contare su adulti presenti, affidabili e
competenti che possano aiutarli a trasformare le emozioni, le ansie, in
linguaggio, in pensieri. Purtroppo però anche negli adulti vi sono troppi
vuoti, troppo effimero, poca sostanza: eroi del nulla, come tanti dei nostri
adolescenti che, alle prese con le tempeste ormonali, hanno un forte desiderio
di trasgredire, di mettere tutto in discussione, di trovare un equilibrio con il
corpo che cambia. I
modelli proposti dalla TV sono pericolosi e certo non aiutano; essi sono
facilmente assimilabili… Continua alla pagina successiva pagina precedente - pagina successiva |
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