Nasci di Nuovo

 

      "Nascere di Nuovo" fra le montagne delle Serre Calabre

 

 

 

Giornalino "Nasci di Nuovo!" N°45 Pagina 2

 

Cattolico impegnato e

missionario laico

 

M i chiamo Federico Gaetani e sono di Civitanova Marche…

Ho 49 anni, quasi tutti spesi al servizio del prossimo in opere di volontariato in tanti campi diversi, ascoltando la mia coscienza e credendo così di servire Dio. Come quasi tutti gli italiani sono cresciuto nell'ambiente cattolico, dove cercavo nelle attività della parrocchia di esprimere il mio desiderio di servizio (ho partecipato per più di 25 anni alle attività dei Boy Scout, prima come edu­cando e poi come educatore), e anche nelle altre opere sociali laiche della mia città sempre rivolte al servizio volonta­rio al prossimo. Ho studiato chimica in­dustriale e ho lavorato in questo campo per 13 anni, impiegando però tutto il tempo libero e le ferie nel servizio, che vedevo come la ragione della mia vita, mentre consideravo il lavoro solo come uno strumento per avere i mezzi per poter continuare il mio sogno. Sentivo anche il bisogno di un rapporto più in­timo col Signore, di una spiritualità che però non riuscivo a trovare nella par­rocchia, nel rapporto col prete, nella messa. Ho cercato di soddisfare questa mia necessità andando in tante di quelle piccole comunità di preghiera che si sono formate ai margini del mondo cattolico (che era l'unico che conoscevo) da gente con la stessa in­quietudine, trovando qualcosa in più, ma ancora non quello di cui avevo bi­sogno. Ho collaborato anche con un centro missionario partecipando alle at­tività svolte a favore delle missioni in Brasile, sia in Italia nelle raccolte dei fondi, che andando direttamente in Brasile, nei periodi delle ferie, nelle missioni in Amazzonia e nelle favelas delle maggiori città, lavorando anche con i meninos de rua…

In quel periodo mio padre si ammalò di cancro e morì in meno di un anno; nei momenti in cui lo assistevo, accanto al suo letto di do­lore, ripensavo al Brasile, dove avevo cono­sciuto gente che con la sola medicina natu­rale e con la omeopatia riu­sciva a risol­vere pro­blemi di salute anche gravi, salvando la vita a tanti malati, in posti lontani da o­spe­dali e medi­ci, o con gente che non aveva denaro per pa­gare il medico e le medicine, mentre io lì, nel “primo mondo” con tutte le risorse scientifiche, tecnologiche, con la medi­cina moderna, vedevo l'impotenza di tutto questo nel volto sofferente di mio padre. In quei momenti, e soprattutto dopo la sua morte, decisi un cambio nella mia vita: approfondire lo studio dei rimedi e delle risorse naturali… asso­ciare allo spirito di servizio anche una conoscenza dell'utilizzo dei doni della creazione di Dio per il benessere degli uomini.

Mi misi così a studiare profondamente varie tecniche di medicine naturali, in special modo la Omeopatia, che utilizza rimedi provenienti dal mondo minerale, dal mondo vegetale e dal mondo ani­male, ed è la più economica da pro­durre e moltiplicare…

Cominciai anche ad applicare le terapie su di me e sui miei familiari ed amici, con un incredibile successo, risolvendo anche alcuni miei vecchi problemi di salute, Fui così stimolato a studiare sempre più e a diffondere le mie nuove conoscenze dove fosse possibile. Pen­sai così di lasciare il lavoro di chimico per dedicarmi a questo, pur sapendo che non essendo medico avrei avuto molti problemi, ma il desiderio di inse­gnare alla gente come usare questi doni di Dio e di mostrarne la efficacia curando chi ne aveva bisogno, era sempre più forte; cominciavo a ragio­nare più col cuore che con la mente.

 

Il successo

 

Finalmente decisi il grande cambio; la­sciai un lavoro sta­bile e ben pagato, e ricominciai da capo con la sola certezza di voler diffondere tutto quello che avevo appreso e vedevo funzionare con suc­cesso. Un giorno venni a conoscenza dell'opportunità di andare a Cuba per un congresso sull'uso dell'energia so­lare (un altro degli interessi che avevo sviluppato) e avendo anche saputo del­l'interesse di quel paese per la medi­cina naturale, portai con me la mia vali­getta di rimedi omeopatici, per even­tuali problemi miei e di quelli che mi erano vicini. Così, durante questo con­gresso internazionale molto interes­sante e utile per la mia conoscenza e per quel paese, conobbi anche un me­dico cubano che stava dedicandosi alla medicina naturale, con cui speravo di approfondire le mie conoscenze. Mi resi conto invece che ne sapevo più di lui, e mi ritrovai, quindi, da aspirante al­lievo ad insegnante, perché il medico stesso che mi aveva detto di aver molto da imparare da me, mi invitò al suo ospedale dove lavorava come endocri­nologo, e mi fece fare una piccola conferenza ai suoi colleghi interessati all'omeopatia ed agli studenti della fa­coltà di medicina presente nell'ospe­dale… Nacque così, senza averlo pro­grammato, un lungo periodo di collabo­razione col mondo medico cubano, che durò quattro anni, e che mi portò a col­laborare con vari ospedali e policlinici, e in ambulatori di medici di quartiere, nelle città de L'Avana e di Santiago de Cuba, in cui insegnavo ai medici inte­ressati la teoria, nei vari corsi che davo, e la pratica direttamente con i pazienti che venivano visitati insieme sia nelle corsie degli ospedali che nei vari am­bulatori, e con un gran successo e una altissima percentuale di guarigioni, il che aumentava sempre più le richie­ste della mia presenza.

Tutto questo gran lavoro fu completa­mente volontario e gratuito, sia per le grandi difficoltà economiche di Cuba, dove un medico guadagna più o meno l'equivalente di 20 dollari mensili, che per la mia abitudine al volontariato e al­l'entusiasmo di poter diffondere le mie conoscenze in un terreno tanto fertile e ricettivo... Arrivai anche a dare corsi nella maggiore università di medicina de L'Avana, a collaborare con impor­tanti medici e scienziati del paese, a creare farmacie omeopatiche in ospe­dali e centri di ricerca ed a collaborare col Polo Scientifico de L'Avana, ed a fi­nire sui giornali e riviste.

Il mio ego intanto cresceva, spinto dal­l'orgoglio e dalla soddisfazione per i ri­sultati ottenuti e per le continue lodi che ricevevo, con la superbia che cresceva nel ritrovarmi ad insegnare a dei me­dici, anche famosi, e ad es­sere richiesto da tanta gente.

 

Dalle stelle alle stalle

 

Credevo sem­pre più che fosse nella mia abilità e nella mia energia la chiave dei miei successi, scordandomi che…

Continua e

 


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