Nasci di Nuovo

 

      "Nascere di Nuovo" fra le montagne delle Serre Calabre

 

 

 

"NASCI DI NUOVO!" NUMERO 51  PAGINA 1


A cura della Chiesa Cristiana Evangelica A.D.I. di Fabrizia (VV), via Vitt.Veneto, N°35


 

William Booth, nato il 10 Aprile 1829 a Nottingham (Inghilterra), morì nella stessa città il 20 Agosto 1912. Fu il fondatore dell’Esercito della Salvezza.

 

In uno dei miei recenti viaggi, mentre guardavo dalla finestra della carrozza, mi ritrovai a pensare alla condizione misera delle moltitudini che mi circondavano. Stavano vivendo spensieratamente nella ribellione più aperta e spudorata contro Dio, senza un pensiero per la loro salute eterna. Mentre guardavo fuori, mi pareva di vederli tutti... Milioni di persone intorno a me, abbandonati al bere ed al proprio piacere, al ballo e alla loro musica, agli affari e alle proprie ansietà, alla politica ed ai loro guai. Ignoranti - in molti casi testardamente ignoranti – oppure gente che conosce la verità, ma non se ne cura affatto. E tutti, tutti quanti, si trascinano nelle loro bestemmie diaboliche davanti al Trono di Dio. Mentre la mia mente era così impegnata, io ebbi una visione.

Vidi un oceano scuro e tempestoso. Su di esso, nubi nere incombevano minacciose; attraverso di esse, di tanto in tanto apparivano vividi bagliori e rumoreggiavano forti tuoni, mentre i venti fischiavano e le onde crescevano e  spumeggiavano, si alzavano e si infrangevano, solo per risorgere schiumanti, innalzarsi ed infrangersi nuovamente. In quell’oceano pensai di vedere miriadi di poveri esseri umani che affondavano e riaffioravano, gridando, bestemmiando, lottando ed annaspando; e mentre alcuni si agitavano bestemmiando e urlando ancora, altri affondavano per non riemergere più. Ed io vidi sullo sfondo di questo oceano adirato e scuro una roccia che si stagliava possente, e la sua cima superava le pesanti nubi sul tempestoso mare. Tutt’intorno la base di questa grande pietra notai una larga piattaforma. Sopra questa piattaforma, vidi con piacere un certo numero di quelle misere e annaspanti creature che con fatica salivano su di essa dal mare in tempesta. Vidi che alcuni di quelli che erano già al sicuro sulla piattaforma stavano aiutando i disgraziati ancora in balia delle acque, per farli arrivare al luogo della sicurezza. Guardando più attentamente, scoprii un certo numero di quelli che erano stati liberati che armeggiavano industriosamente con scale, corde, barche ed altri mezzi efficaci, per salvare i derelitti dal mare. Qua e là qualcuno addirittura saltava nell'acqua, nonostante le possibili conseguenze, nella passione per la salvezza dei perduti. Ed io non so proprio che cosa mi allietò maggiormente - la vista delle povere persone scampate all’annegamento che scalavano la riva ed arrivavano alla sicurezza, o la devozione e l'abnegazione di coloro il cui intero essere era coinvolto nello sforzo per la loro liberazione.

continua


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