Nasci di Nuovo

 

      "Nascere di Nuovo" fra le montagne delle Serre Calabre

 

 

 

"NASCI DI NUOVO" NUMERO 46 PAGINA 5

 

A     Il sentimento religioso    A

È una cosa che hanno tutti, indistintamente! “Buoni” e “cattivi”. È un grosso errore confonderlo con la fede vera e propria.

Il sentimento religioso è un’eredità ancestrale. Esso è connaturato e fa parte dell’essere umano, perché in principio era “naturale” avere comunione con Dio.

Non dimentichiamo, inoltre, che l’uomo è stato creato “ad immagine di Dio” (Genesi 1:27). Immagine diventata molto “sbiadita” a causa del peccato, ma che potenzialmente rende l’uomo capace, a differenza di tutte le altre creature, di cercare Colui che l’ha creato “a sua immagine”.

Il sentimento religioso, quindi, lo paragonerei ad una nostalgica reminiscenza di una realtà perduta (a livello inconscio, ovviamente).

Il suddetto “sentimento”, però, non risolve il problema di fondo. Non è sufficiente a ristabilire, cioè, quella comunione primordiale col proprio Creatore. Esso non è altro che un “surrogato”, subdolo e ingannevole… perché i propri peccati, in realtà, saranno implacabilmente presenti, lì, nella propria anima.

Cosa ci vuole, allora, per avere di nuovo l’amicizia di Dio?

È Dio stesso che nella Sua infinita sapienza ha stabilito come ritrovarLo”. Eludere le Sue vie per stabilire le nostre, oltre che offensivo, sarebbe tragicamente infausto. "Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie", dice il SIGNORE. (Isaia 55:8).

Quando Gesù apparve sulla scena di questo mondo, le sue prime parole, riportateci dal vangelo, furono: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete all’Evangelo!". (Marco 1:15).

Ecco cosa ci vuole: ravvedimento e fede nell’Evangelo di Cristo.

Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati!  (Atti 3:19).

I tuoi peccati saranno sicuramente cancellati, se tu ti ravvedi e credi sinceramente nell’opera di redenzione compiuta da Gesù alla croce.

Ricorda: un semplice sentimento religioso non produrrà nessun effetto salvifico nella tua vita.

Franco Ienco


 

Dalla cima della scala

 

Primo Levi, ebreo italiano, scrittore, poeta e cronista dei campi di concentramento nazisti dove stette prigioniero durante la seconda guerra mondiale, si lanciò dalla cima di un palazzo. Si suicidò nello stesso luogo dove era nato ed era vissuto per quasi tutti i sessantasette anni della sua vita (escludendo i giorni passati nei campi di concentramento). Fu la tragica fine di  una vita brillante che aveva perso il lume della ragione.

Durante la guerra fu inviato ai campi di concentramento. Finita la guerra, girò l’Italia e cominciò a scrivere. Dalla sua penna uscirono poemi e libri per la maggior parte autobiografici. Lottò per la democrazia, per i diritti dell’uomo, per la giustizia nelle nazioni, per la pace e la fratellanza. I tedeschi gli avevano risparmiato la vita solo perché era un chimico e quindi potevano servirsene.

La malattia della madre novantaduenne, la propria malattia e l’antisemitismo, come lui chiamava “la malattia dell’Europa”, lo depressero estremamente.

Perché l’uomo perde la ragione di vivere? Perché alcune persone perdono ogni speranza, ogni fiducia, ogni aspirazione, ogni volontà? Che cosa è morto dentro di loro?

In loro è morta la fede. Quando l’uomo ha perso la fede (fiducia) nei propri simili, in sé e specialmente in Dio, la vita non è altro che un enorme abisso. La disperazione lo consuma, e da lì non c’è più che un solo passo dal suicidio.

Tuttavia, amico, tu sei stato creato da Dio e Lui ha un piano per la tua vita. Se fossi stato tu l’unica persona al mondo quando Gesù scese dal cielo, Egli sarebbe morto lo stesso sulla croce per salvarti. Gesù Cristo vuole essere il tuo Salvatore.


DANIELE

 

(testimonianza di uno zigano)

 

Pace a tutti, sono Daniele.

Fin dall’età di 12 anni ho conosciuto il mondo, ho cominciato a rubare e ho preso pieno possesso della mia vita. Bevevo e frequentavo brutte compagnie.

Quando avevo 18 anni, ho conosciuto una ragazza e ho deciso di sposarla pensando che la mia vita potesse cambiare in meglio. Purtroppo mi sbagliavo: continuavo a rubare, il mondo mi offriva molte opportunità, andavo spesso all’estero perché, nonostante economicamente stessi molto bene, continuavo a ricercare qualcosa di più.

Un giorno mi trovavo a Bologna per affari e incontrai degli evangelici che mi parlarono del Signore che poteva cambiare la mia vita. Sebbene ascoltassi quelle parole, pensavo che non fossero per me.

Una sera, andando a ballare in discoteca, mi sentii a disagio perché mi tornavano sempre in mente le parole di quelle persone che mi avevano parlato di Dio. Uscii dalla discoteca e andai in macchina a pregare: non sentii nulla, ma chiesi al Signore di impedirmi di entrare in discoteca. Non appena mi avvicinai al locale, sentii qualcosa che mi tratteneva dal farlo e capii che era Dio che me lo impediva.

Sono passati ancora due anni prima che decidessi di servire il Signore, ma posso davvero testimoniare che Gesù mi ha dato tutto quello che il mondo non è riuscito a darmi: la pace, la gioia e la vita eterna. Dio sia lodato!



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