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Giornalino "Nasci di Nuovo!" N°45 Pagina 5
Il figlio prodigoLuca 15:11-24 Disse ancora: "Un uomo aveva due figli. Il piú giovane di loro disse al padre: Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta. Ed egli divise fra loro i beni. Di lí a poco, il figlio piú giovane, messa insieme ogni cosa, partí per un paese lontano, e vi sperperò i suoi beni, vivendo dissolutamente. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una gran carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi a pascolare i maiali. Ed egli avrebbe voluto sfamarsi con i baccelli che i maiali mangiavano, ma nessuno gliene dava. Allora, rientrato in sé, disse: Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: padre, ho peccato contro il cielo e contro di te: non sono piú degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi servi. Egli dunque si alzò e tornò da suo padre; ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione: corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò. E il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono piú degno di essere chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai suoi servi: Presto, portate qui la veste piú bella, e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi; portate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto, ed è stato ritrovato. E si misero a fare gran festa.
Libertà
o… semplice
indipendenza? Caro
lettore... Cerchiamo
di immaginare questo figlio prodigo che non riuscì a “mantenere” l’eredità
che lui volle dal padre per potersi godere quella “libertà”, facendo a meno
della presenza
e della guida del padre. Quando
si vive questo genere di libertà, o meglio, di indipendenza, che non è
soggetta a qualcuno che ti vuole bene, si finisce
sempre con il combinare “guai”. Potremmo riconoscere i “guai” di
questa indipendenza umana rendendoci
conto di quanta disperazione, dolore, sofferenza spirituale, morale e
fisica, l’uomo di ieri e soprattutto di oggi si trova a vivere dentro e fuori
di sé. A
questo punto comprendiamo che l’uomo vuole fare a meno di Dio, ha bisogno di
dimostrare a sé stesso
di potercela fare anche senza la dipendenza dal suo Creatore; ma la
“libertà” senza la conoscenza della VERITÀ è “un correre dietro
al vento”.
Infatti, all’inizio del suo cammino pieno di entusiasmo (e qui ogni uomo possa
riconoscersi), ricco delle sue illusioni,
diceva fra sé: “Ho molta fiducia in me stesso, farò questo e
quest’altro”. Ma ben presto le sue forze cominciarono a finire, le sue
illusioni quasi a spegnersi; era rimasto solo
“dentro il suo cuore”. Caro
lettore Dio
ti lascia libero di realizzare
i tuoi desideri di indipendenza, Lui ti lascia libero di provare a creare
una società umana “perfetta”, ma la Bibbia dice che tutto passerà. Questo
tuo cammino, presto o tardi, dovrà scontrarsi con una triste verità, e sai
qual è?: La scoperta della tua
solitudine interiore. Il figlio prodigo, dopo aver speso le sue
illusioni, si scoprì SOLO
“dentro”, senza
il padre.
Questa realtà lo mise veramente in crisi, doveva ammetterlo; senza i soldi,
senza il padre, senza gli amici, senza gli onori, senza la famiglia,
senza le illusioni, senza la forza, decise di tornare indietro per poter
andare avanti. Questa è la condizione dell’uomo che corre dietro
al vento. Solamente adesso comincerà a ricordare il privilegio di avere
un padre molto ricco e potente, ma secondo
lui non amorevole abbastanza da perdonare il suo orgoglio: “trattami
come uno dei tuoi servi”. Secondo
l’insegnamento biblico, l’uomo è morto nelle sue colpe e nei suoi peccati,
non conosce la
vera vita spirituale
che si ottiene per mezzo della FEDE IN
CRISTO che ci ha SALVATI ALLA CROCE DEL CALVARIO. DIO
È POTENTE E TI AMA da donarti, se tu lo vuoi, la VERA E CONCRETA realtà
spirituale che spetta a tutti quelli che realizzano la nuova nascita, come disse
Gesù: “…SE UNO NON È NATO DI NUOVO NON PUÒ VEDERE IL REGNO DI DIO”
(Giov.3:3) Caro
lettore Non
mi dire: “Sono nato di nuovo quando, da piccolo, sono stato battezzato”.
Abbi la sincerità di ammettere che l’unica cosa veramente buona che il figlio
prodigo fece, fu quella di pentirsi e chiedere al padre di
essere perdonato e salvato. Fallo anche tu, perché, come insegna la
Scrittura: “Chiunque
avrà invocato il nome del Signore sarà salvato” (Romani
10:13). Lascia
le tue convinzioni terrene ed illusorie e comincia a credere alle certezze
spirituali che Cristo
ha lasciato al mondo. Dio
ti benedica Antonello Daniele (Cardinale CZ) Quelli che tiene in mano il fratello che si battezza sono i soldi J
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