FRANCHEZZA

 E adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servitori di annunziar la tua parola con ogni franchezza “.    (Atti 4:29)

 

(A cura di G.S.)
INTRODUZIONE

L’annuncio e la predicazione delle verità bibliche richiedono un’esposizione franca e sincera. Siamo chiamati ad annunciare apertamente l’Evangelo senza torcere (Salmo 56:5; II Pietro 3:16), omettere (Apocalisse 22:18) o aggiustare la Parola per renderla presentabile o ben accetta dal nostro uditorio“colui che ha udito la mia parola riferisca la mia parola fedelmente “(Ger.23:28).

“Poiché noi non siamo come quei molti che adulterano la parola di Dio; ma parliamo mossi da sincerità, da parte di Dio, in presenza di Dio, in Cristo”(II Corinzi 2:17).

In un mondo di menzogne e confusione, siamo chiamati alla verità, e alla chiarezza, perché la posta in ballo è molto alta: la salvezza.

La franchezza, unita a una buona dose di saggezza, e discernimento, contribuirà al buon andamento dei rapporti interpersonali tra i credenti, ma soprattutto permetterà alla verità di essere espressa in tutta la sua estensione, rendendola efficace e autorevole.

Problemi sottaciuti, divergenze non chiarite, verità debolmente e parzialmente annunciate, fanno male alla chiesa e al singolo credente.

Dobbiamo imparare a esser franchi, sia con i fratelli, che con coloro che sono nel mondo. Soprattutto con questi ultimi dobbiamo manifestare apertamente (cioè con franchezza, senza ombra alcuna, senza dubbio di sorta, senza mezze misure) qual è la nostra posizione a riguardo di determinati comportamenti praticati nel mondo, questo non per giudicare, ma perché nella franchezza noi denunciamo l’errore, e annunciamo la verità. 

Il messaggio cristiano si basa su verità non formulate o stabilite dall’uomo o da una chiesa, esso è l’espressione del pensiero di Dio per la Sua creatura.

Pertanto è necessario dire con franchezza come stanno le cose secondo le sacre Scritture, senza togliere e senza aggiungere.

 

DEFINIZIONI:

Franchezza: definizioni = l’esser franco. Libertà morale e civile (sinonimi: apertamente, con chiarezza, arditamente, audacemente, senza peli sulla lingua, senza scrupoli, senza indugi, senza paura, senza esitazione, senza giri di parole, senza pregiudizi, con coraggio, con schiettezza, con sincerità, arditamente, lealmente, sinceramente, chiaramente, palesemente, inequivocabilmente, schiettamente).

Eccesso di franchezza: baldanza, faccia tosta, arroganza, spregiudicatezza.

 Franchezza – N.T. (gr. Parrēsìa = libertà di dire tutto, da pan = tutto, e da rêma = parola, nella versione dei Settanta), l’espressione con franchezza  traduce una sola volta, Luca 26:13, l’avverbio ebraico qōmemiyût = il corpo eretto, la testa alta.

Libertà di parola, franchezza, si usa in Atti per esprimere la totale libertà con cui gli apostoli e Paolo annunciavano la parola di Dio in contrasto con le opposizioni riscontrate (Atti 2:29;4:13,29,31; 28:31), avverbio, apertamente, pubblicamente (Giov.7:4,13), si usa in particolare di Gesù che parlava senza nascondersi (Marco 8:32; Giov.7:26;10:24; 11:14,45),

(Giov.16:25,29;18:20; Col.2:15);  da cui franchezza,

fiducia in qualcuno (2^Cor. 7:4), libertà di avvicinarsi a Dio (2^Cor.3;12; Efes.3:12; Ebr.4:16;10:19), fiducia totale del credente in Dio  (Efes. 6:19; Filip.1:20;

1^Tim.3:13; Filem. 8; Ebr.3:6;10:35; 1^Giov.2:28;

3:21;4:17;5:14); verbo (gr. Parresiázomai ) predicare con franchezza  (Atti 9:27 e ss.; 13:46; 14:3; 18:26; 19:8; 26:26; Efes.6.20; 1^Tes.2:2).

Per Luca, la libertà di annunciare la parola di Dio, malgrado le persecuzioni, è un fatto reso possibile dallo Spirito Santo (Atti 4:29, ss; Atti 2:29).

Franchezza, nel significato di fierezza.

 

Essere franchi a volte può costare un prezzo elevato. Essere franchi vuol dire, esporsi alla critica, al disprezzo altrui, ai dissapori, a eventuali ripercussioni di carattere morale e materiale. Esser franchi vuol dire anche parlare direttamente alle coscienze, cercare di arrivare, senza alcuna perdita di tempo, al cuore del problema, al nocciolo della questione.

 

Osservando il comportamento degli Apostoli e dei Discepoli, prima e dopo la Pentecoste, possiamo notare come la loro vita cambiò, non solo dal punto di vista personale, ma anche in rapporto agli altri e alla testimonianza che ne derivava.

Testimonianza resa ancor più efficace dalla franchezza con la quale essa veniva esercitata, sotto la guida dello Spirito Santo. Non sarebbe stata la stessa cosa, se la pienezza dello Spirito sperimentata il giorno di Pentecoste, fosse stata interiorizzata e vissuta solo nell’ambito della sfera personale.

Invece la pienezza tracimante dello Spirito gli obbligò a venire allo scoperto, a esporsi, a esercitare la franchezza nel testimoniare di Cristo, senza stare a calcolare quale sarebbe stato il prezzo da pagare (derisione, incomprensione, dissidi, persecuzione).

Soprattutto nel ministerio dell’Apostolo Paolo, possiamo notare come,  proprio l’esercizio non occasionale della franchezza, nell’espletamento del suo apostolato, sia stato un efficace strumento di benedizione, e allo stesso tempo sorgente di molti dei suoi guai.

Inevitabilmente chi esercita la franchezza  come regola della sua vita, va incontro a molteplici difficoltà, ciò è soprattutto vero per il credente, che è chiamato ad annunciare senza omissioni tutto l’Evangelo, e come accadeva per i profeti del Vecchio Testamento a denunciare il peccato in ogni suo aspetto, e con il rigore dovuto, senza compromessi o edulcorazioni.

Franchezza nella chiesa.

 

E’ importante esser franchi in chiesa, tra i fratelli, onde stroncare sul nascere ogni possibile malinteso, e ogni possibile errore. sia di natura teologica, che etico, morale e comportamentale.

Lo stesso rigore e fermezza che usiamo (o dovremmo usare) nel mondo per combattere l’errore e per guidare all’edificazione in Cristo, dovrebbe essere esercitato anche tra i credenti.

Sarebbe ipocrisia esercitare franchezza con quelli di fuori, e compromesso (a volte spacciato per tolleranza e amor fraterno) con quelli di dentro.

Certamente l’Apostolo Paolo amava e rispettava l’Apostolo Pietro quando si permise di riprenderlo pubblicamente con franchezza, per il suo comportamento disdicevole e dannoso per l’avanzamento dell’opera di Dio.

Galati 2:11 “Ma quando Cefa fu venuto ad Antiochia, io gli resistei in faccia perch'egli era da condannare.12 Difatti, prima che fossero venuti certuni provenienti da Giacomo, egli mangiava coi Gentili; ma quando costoro furono arrivati, egli prese a ritrarsi e a separarsi per timor di quelli della circoncisione.13 E gli altri Giudei si misero a simulare anch'essi con lui; talché perfino Barnaba fu trascinato dalla loro simulazione.14 Ma quando vidi che non procedevano con dirittura rispetto alla verità del Vangelo, io dissi a Cefa in presenza di tutti: se tu, che sei Giudeo, vivi alla Gentile e non alla giudaica, come mai costringi i Gentili a giudaizzare?”

 

Certo egli mise in conto il fatto che poteva essere in qualche modo, a sua volta condannato e criticato dagli altri apostoli e anziani per essersi permesso di svergognare addirittura Pietro una delle colonne della chiesa e tra i primi seguaci e collaboratori di Gesù, ma in tutto ciò non c’era niente di personale, se non l’avanzamento dell’opera nella verità. Paolo non fu disposto a sacrificare la verità per l’amicizia di un fratello. Chi è mio fratello? Marco 3:35 “Chiunque avrà fatta la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e madre.  Paolo stava costruendo (e allo stesso tempo stava demolendo le cose vecchie) per il Signore mentre Pietro in quel momento con il suo comportamento irresponsabile stava demolendo senza volerlo,  i principi che erano alla base del ministerio di Paolo (I Corinzi 3:10  “Io, secondo la grazia di Dio che m'è stata data, come savio architetto, ho posto il fondamento; altri vi edifica sopra. Ma badi ciascuno com'egli vi edifica sopra” Galati  2:18 “Perché se io riedifico le cose che ho distrutte, mi dimostro trasgressore”.

 

Anche Nehemia esercitò la franchezza nei confronti dei suoi fratelli nella fede per il loro comportamento sconveniente:

Nehemia 5:7 “E, dopo matura riflessione, ripresi aspramente i notabili e i magistrati, e dissi loro: "Come! voi prestate su pegno ai vostri fratelli?" E convocai contro di loro una grande radunanza”.

Michea usò (coraggio, franchezza) per segnalare da parte di Dio il peccato del popolo

 

Michea 3:8 “Ma, quanto a me, io son pieno di forza, dello spirito dell'Eterno, di retto giudizio e di coraggio, per far conoscere a Giacobbe la sua trasgressione, e ad Israele il suo peccato.”

 

In tutte le sue epistole, Paolo usa verso i credenti delle varie chiese, la stessa fermezza e franchezza che usava nel mondo quando testimoniava, evangelizzava e riprendeva il peccato e l’errore:

 

II Corinzi 7:4 ”Grande è la franchezza che uso con voi; molto ho da gloriarmi di voi; son ripieno di consolazione, io trabocco d'allegrezza in tutta la nostra afflizione.”

 

II Corinzi 6:11”La nostra bocca vi ha parlato apertamente, o Corinzi; il nostro cuore s'è allargato”.

 

Romani 15:15 “Ma vi ho scritto alquanto arditamente, come per ricordarvi quel che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata fatta da Dio”.

 

II Corinzi 10:2 “vi prego di non obbligarmi, quando sarò presente, a procedere arditamente con quella sicurezza onde fo conto d'essere audace contro taluni che ci stimano come se camminassimo secondo la carne.

 

Franchezza nel mondo.

 

Un parlare franco nel mondo di oggi  per il credente è alquanto impopolare. Trovarsi a  discutere  con altri di temi come l’aborto, la convivenza, il divorzio, l’omosessualità, il fumo, l’eutanasia, eccetera, esprimendo le proprie convinzioni alla luce della Scrittura, senza correre il rischio di essere tacciati di bacchettoni, retrogradi, fanatici, bigotti (solo per usare i termini  più buoni) è molto difficile.

Tuttavia il credente è chiamato ad esercitare la sua fede con franchezza.

Non esistono le mezze verità.

 

Ebrei 10:35 “Non gettate dunque via la vostra franchezza la quale ha una grande ricompensa!”

 

Nei giorni immediatamente successivi ai fatti della Pentecoste, gli Apostoli e discepoli, liberatisi finalmente del fardello della paura, si diedero all’annuncio del messaggio salvifico di Gesù di Nazareth, il Cristo tanto atteso dal popolo.

Oltre l’entusiasmo per ciò che annunziavano, il loro ministero fu contraddistinto dalla franchezza che rendeva il tutto più efficace. La franchezza degli apostoli colpì la gente che ascoltava.

 

Atti 4:13 “Or essi, veduta la franchezza di Pietro e di Giovanni, e avendo capito che erano popolani senza istruzione, si meravigliavano e riconoscevano che erano stati con Gesù.”

 

(dalla loro franchezza, Pietro e Giovanni furono riconosciuti come seguaci di Gesù. La franchezza è una caratteristica dei figli di Dio)

 

Atti 4:31 ”E dopo ch'ebbero pregato, il luogo dov'erano raunati tremò; e furon tutti ripieni dello Spirito Santo, e annunziavano la parola di Dio con franchezza.”

Lo Spirito Santo da il coraggio di parlare apertamente senza paure o esitazione.

Sin dall’inizio della sua predicazione l’Apostolo Paolo ritenne indispensabile essere chiaro con i propri interlocutori, affinché non ci fossero equivoci di sorta intorno a ciò che annunciava. Iniziare nella chiarezza è utile e porterà nel tempo i suoi frutti,  ma iniziare nell’equivoco, nelle mezze verità, nell’incertezza, nel timore, non gioverà a nessuno, tanto meno all’opera di Dio. Paolo usava franchezza con  tutti, davanti ai re e i governanti, come davanti alle autorità religiose e nella chiesa con i suoi fratelli e i suoi collaboratori. Non aveva due pesi e due misure.

 

Atti 24:10 E “Paolo, dopo che il governatore gli ebbe fatto cenno che parlasse, rispose: Sapendo che già da molti anni tu sei giudice di questa nazione, parlo con più coraggio a mia difesa.”

 

Atti 9:27 “Ma Barnaba, presolo con sé, lo menò agli apostoli, e raccontò loro come per cammino avea veduto il Signore e il Signore gli avea parlato, e come in Damasco avea predicato con franchezza nel nome di Gesù.”

 

Atti 9:28 “Da allora, Saulo andava e veniva con loro in Gerusalemme, e predicava con franchezza nel nome del Signore”

 

Atti 14:3 “Essi dunque dimoraron quivi molto tempo, predicando con franchezza, fidenti nel Signore, il quale rendeva testimonianza alla parola della sua grazia, concedendo che per le lor mani si facessero segni e prodigi.”

 

Atti 26:26 “Poiché il re, al quale io parlo con franchezza, conosce queste cose; perché son persuaso che nessuna di esse gli è occulta; poiché questo non è stato fatto in un cantuccio”.

 

Atti 28:31 “predicando il regno di Dio, e insegnando le cose relative al Signor Gesù Cristo con tutta franchezza e senza che alcuno glielo impedisse.”

 

II Corinzi 3:12 “Avendo dunque una tale speranza, noi usiamo grande franchezza”.

 

Efesini 6:19 “ed anche per me, acciocché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero dell'Evangelo”.

Filippesi 1:20 “secondo la mia viva aspettazione e la mia speranza di non essere svergognato in cosa alcuna; ma che con ogni franchezza, ora come sempre Cristo sarà magnificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte”.

 

I Timoteo 3:13 “Perché quelli che hanno ben fatto l'ufficio di diaconi, si acquistano un buon grado e una gran franchezza nella fede che è in Cristo Gesù”.

 

Ebrei 3:6 “ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa; e la sua casa siamo noi se riteniam ferma sino alla fine la nostra franchezza e il vanto della nostra speranza”.

 

Efesini 6:19ed anche per me, acciocché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero dell'Evangelo”.

 

Atti 13:46 “Ma Paolo e Barnaba dissero loro francamente: Era necessario che a voi per i primi si annunziasse la parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco, noi ci volgiamo ai Gentili”.

 

Atti 19:8 “Poi entrò nella sinagoga, e quivi seguitò a parlare francamente per lo spazio di tre mesi, discorrendo con parole persuasive delle cose relative al regno di Dio”.

 

Efesini 6:20 “per il quale io sono ambasciatore in catena; affinché io l'annunzi francamente, come convien ch'io ne parli”.

 

La franchezza di Paolo fu un modello che spinse altri ad esercitare tale franchezza.

 

Filippesi 1:14 “e la maggior parte de' fratelli nel Signore, incoraggiati dai miei legami, hanno preso vie maggiore ardire nell'annunziare senza paura la Parola di Dio”.

 

Atti 18:26 “Egli (Apollo) cominciò pure a parlar francamente nella sinagoga. Ma Priscilla ed Aquila, uditolo, lo presero seco e gli esposero più appieno la via di Dio”.

 

La paura ostacola la franchezza.

 

Pietro prese l’ardire di rimproverare Gesù per il suo linguaggio franco per paura della reazione dei capi religiosi.

Marco 8:32 “E diceva queste cose apertamente. E Pietro, trattolo da parte, prese a rimproverarlo”.

 

Giovanni 7:13 “Nessuno però parlava di lui apertamente, per paura de' Giudei”.

 

Gesù usava quasi sempre la franchezza nel suo ministero, tranne quando riteneva non fosse ancora giunto il momento di rivelare alcune cose.

Giovanni 10:24 “I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: fino a quando terrai sospeso l'animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente”.

 

Giovanni 11:14 “Allora Gesù disse loro apertamente: Lazzaro è morto”.

 

Giovanni 11:54 “Gesù quindi non andava più apertamente fra i Giudei, ma si ritirò di là nella contrada vicino al deserto, in una città detta Efraim; e quivi si trattenne co' suoi discepoli”.

Giovanni 13:21 “Dette queste cose, Gesù fu turbato nello spirito, e così apertamente si espresse: In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà”.

Giovanni 16:25 “Queste cose v'ho dette in similitudini; l'ora viene che non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi farò conoscere il Padre”.

 

Giovanni 16:29 “I suoi discepoli gli dissero: Ecco, adesso tu parli apertamente e non usi similitudine”.

 

Giovanni 18:20 “Gesù gli rispose: Io ho parlato apertamente al mondo; ho sempre insegnato nelle sinagoghe e nel tempio, dove tutti i Giudei si radunano; e non ho detto nulla in segreto. Perché m'interroghi?”

 

Conseguenze di un parlare franco:

 

A.   conseguenze positive:

chiarezza – comprensione.

condivisione – accettazione.

meraviglia, stupore (Atti 4:13).

 

B.   conseguenze negative:

 

incomprensioni (Marco 8:32).

Inimicizie.

contrasti (Atti 4:18).

persecuzioni (Atti 4:1-3).

C.   Cosa impedisce di parlare francamente:

la paura (Giov.7:13).

 

D.   La sorgente della franchezza.

Lo Spirito Santo (Atti 2:1-13).

Il cuore (Giosuè 14:7).

 

E.    Alcuni esempi di franchezza.

Giovanni Battista parla francamente ai farisei e ad Erode.

Gesù parla apertamente contro le autorità religiose.

Pietro parla francamente ai giudei il giorno di Pentecoste.

Pietro parla francamente davanti ai capi giudei a Gerusalemme.

 

Filippesi 1:17 “ma quelli annunziano Cristo con spirito di parte, non sinceramente, credendo cagionarmi afflizione nelle mie catene”.

Giosuè 14:7 “Io avevo quarant'anni quando Mosè, servo dell'Eterno, mi mandò da Kades-Barnea ad esplorare il paese; e io gli feci la mia relazione con sincerità di cuore”.

 

Proverbi 12:22 “Le labbra bugiarde sono un abominio per l'Eterno, ma quelli che agiscono con sincerità gli sono graditi”.

 

II Corinzi 2:17 “Poiché noi non siamo come quei molti che adulterano la parola di Dio; ma parliamo mossi da sincerità, da parte di Dio, in presenza di Dio, in Cristo”.

 

Luca 18:34 “Ed essi non capirono nulla di queste cose; quel parlare era per loro oscuro, e non intendevano le cose dette loro”.

 

Ezechiele 29:21 “In quel giorno io farò rispuntare la potenza della casa d'Israele, e darò a te di parlar liberamente in mezzo a loro, ed essi conosceranno che io sono l'Eterno".

 

Alcuni vorrebbero sentire solo buone notizie, un parlare sempre dolce e accondiscendente:

I Re 22:13 “Or il messo ch'era andato a chiamar Micaiah, gli parlò così: "Ecco, i profeti tutti, ad una voce, predicono del bene al re; ti prego, sia il tuo parlare come il parlare d'ognun d'essi, e predici del bene!" (II Cro.18:2 parallelo).

La guida del Signore nel nostro parlare.

 Atti 18:9 “E il Signore disse di notte in visione a Paolo: Non temere ma parla e non tacere”.

 Un invito a non tacere.

 Isaia 62:1 “Per amor di Sion io non mi tacerò, e per amor di Gerusalemme io non mi darò posa finché la sua giustizia non apparisca come l'aurora, e la sua salvezza, come una face ardente”.

 Isaia 42:14 “Per lungo tempo mi son taciuto, me ne sono stato cheto, mi son trattenuto; ora griderò come una donna ch'è sopra parto, respirerò affannosamente e sbufferò ad un tempo”.

 

Conclusione

 

Giobbe 33:3

Nelle mie parole è la rettitudine del mio cuore; le mie labbra diranno sinceramente quello che so”.

 

La franchezza del nostro parlare denota la nostra sincerità. In questo mondo di ambiguità (nel parlare, nel sociale, nella sfera sessuale e relazionale, ecc.), dove tutto sembra qualcosa, ma in realtà si tratta di tutt’altro, noi dobbiamo fare la differenza.

Chiamiamo le cose con il loro nome, senza aggiustamenti o compromessi. Il peccato è peccato. Ieri come oggi come domani. Un parlare (per cosi dire) “politically correct”, non porta alla verità, anzi la nasconde sotto un linguaggio accomodante e menzognero.

 Matteo 5:37

Ma il vostro parlare sia: “Sì, sì; no, no”; poiché il di più viene dal maligno.

 Non cercare parole accomodanti.

Essere equilibrati

 Giovanni 6:60

Gesù mette alla prova la lealtà dei discepoli

Perciò molti dei suoi discepoli, dopo aver udito, dissero: «Questo parlare è duro; chi può ascoltarlo?»

Atti 17:32

Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni se ne beffavano; e altri dicevano: «Su questo ti ascolteremo un’altra volta».

2 Corinzi 6

Come collaboratori di Dio, vi esortiamo a non ricevere la grazia di Dio invano; poiché egli dice:

«Ti ho esaudito nel tempo favorevole e ti ho soccorso nel giorno della salvezza»[a]. Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza! Noi non diamo nessun motivo di scandalo affinché il nostro servizio non sia biasimato; ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come servitori di Dio, con grande costanza nelle afflizioni, nelle necessità, nelle angustie, nelle percosse, nelle prigionie, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con conoscenza, con pazienza, con bontà, con lo Spirito Santo, con amore sincero; con un parlare veritiero, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nell’umiliazione, nella buona e nella cattiva fama; considerati come impostori, eppure veritieri; come sconosciuti, eppure ben conosciuti; come moribondi, eppure eccoci viventi; come puniti, eppure non messi a morte; 10 come afflitti, eppure sempre allegri; come poveri, eppure arricchendo molti; come non avendo nulla, eppure possedendo ogni cosa!

11 La nostra bocca vi ha parlato apertamente, Corinzi; il nostro cuore si è allargato. 12 Voi non siete allo stretto in noi, ma è il vostro cuore che si è ristretto. 13 Ora, per renderci il contraccambio (parlo come a figli), allargate il cuore anche voi!

 

 FONTI

 La Sacra Bibbia (varie versioni).

Pietro, testimone della Sua Maestà (Edward Donnelly-Ed.Passaggio).

Novissimo Dizionario della Lingua Italiana (Fernando Palazzi – Meschina  1939).

Lessico dei termini biblici (Bernard Gillièron – ELLE DI CI Editrice,1992).