In tutta la Sacra Scrittura il termine
"morte" non significa mai estinzione dell'essere, ma
separazione. Per risurrezione quindi, s'intende la ricostituzione
dell'uomo in forma incorruttibile, negli elementi che costituiscono il suo
"intero essere... lo spirito, l'anima e il corpo" . Questa
risurrezione, secondo la Bibbia è universale, anche se, nel piano di Dio,
avviene in tempi diversi .
La Scrittura non insegna assolutamente l'estinzione dell'essere
degl'increduli, né che Dio annulla l'esercizio della libera volontà
dell'individuo nell'accettare o nel rigettare Cristo e quindi, di
conseguenza ogni individuo è responsabile delle proprie scelte. Ecco
perché nella Scrittura v'è un esplicito appello alla vita di
santificazione e alla perseveranza finale.
Coloro che hanno accettato Cristo ed hanno ubbidito alla Sua Parola
risorgeranno in "risurrezione di vita", infatti "beato e
santo è colui che partecipa alla prima risurrezione", e gli altri in
"risurrezione di giudizio" . I primi godranno appieno la
"vita eterna" con Dio; gli altri la separazione eterna da Lui.
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