Il culto della Chiesa dell'era apostolica, secondo
quanto appare nel Nuovo Testamento, non seguiva uno schema liturgico
formale e rigido, ma esso consisteva nel canto comunitario, nella
preghiera spontanea, nella lettura delle Sacre Scritture, nella
predicazione della Parola, con testimonianze, esercizio dei carismi dello
Spirito Santo e raccolta delle offerte per l'aiuto da offrire ai bisognosi
e per sostenere la diffusione del messaggio cristiano. Nell'ambito della
celebrazione del culto a Dio "in ispirito e verità", venivano
amministrati i due ordinamenti lasciati direttamente da Cristo agli
apostoli: "il battesimo in acqua" per immersione e la "cena
del Signore". Questi due ordinamenti sono rispettivamente, la
testimonianza dell'opera che Cristo compie nel credente che pone in Lui
tutta la sua fiducia e il ricordo della morte del Signore celebrato con
gratitudine.
Il battesimo, secondo la Sacra Scrittura, consiste in una sola immersione
totale del credente che si è ravveduto dei propri peccati ed ha accettato
Cristo come personale Salvatore e Signore, dichiarandosi disposto a
camminare con Lui in "novità di vita" .
Il battesimo è amministrato secondo la formula stabilita da Cristo stesso
quando disse ai Suoi discepoli: "Andate dunque, ammaestrate tutti i
popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito
Santo, insegnando loro d'osservare tutte quante le cose che io v'ho
comandato" . Tutti i riferimenti che si trovano nel Libro degli Atti
degli Apostoli, riguardanti il "battesimo nel nome di Gesù
Cristo" , non si riferiscono alla formula battesimale, ma unicamente
all'accettazione del battesimo come è stato istituito da Gesù e
amministrato in ubbidienza al Suo ordine.
Il battesimo in acqua è una testimonianza simbolica dell'unione del
credente con Dio, come evidenza del ravvedimento manifestato e della nuova
nascita sperimentata per la fede in Cristo, secondo l'Evangelo.
|