b. Restaurazionismo

Insegna che la punizione all'inferno non è una punizione eterna, ma un'esperienza temporanea che ha lo scopo di purificare il peccatore e renderlo adatto per il Cielo. Se le cose stessero così, le fiamme dell'inferno avrebbero maggiore potenza del sangue di Cristo. Inoltre, l'esperienza ci insegna che la punizione in se stessa non è rigeneratrice: può frenare, ma non trasformare.

I dottori di questa scuola insegnano che la parola «eterno», nel greco, significa «che dura un'età» e non «dura illimitatamente». Ma, secondo Matteo 25:41, se la punizione degli empi ha un termine, deve averlo anche la felicità dei giusti. Il Dott. Maclaren commenta:

Accettando con riverenza le parole di Cristo come quelle dell'amore perfetto e della sapienza infallibile, lo scrittore... teme che, nella foga della discussione sulla durata, sia oscurato il fatto solenne della realtà della retribuzione futura e che gli uomini discutano del «terrore del Signore» fino a cessare di provarlo.