1. La natura del Cielo

I giusti sono destinati alla vita eterna nella presenza di Dio.

L'uomo è stato creato da Dio per conoscerLo, amarLo e servirLo nel mondo presente e per goderLo in eterno nel mondo a venire.

Il cristiano, durante la sua vita terrena, esperimenta per fede la presenza dell'Iddio invisibile, ma nella vita a venire questa esperienza di fede diverrà una realtà: egli vedrà Dio faccia a faccia, una benedizione questa che alcuni teologi hanno definita come la Visione Beatificante.

Il cielo viene descritto con diversi nomi:

1. Paradiso (letteralmente «giardino»), che ci ricorda la condizione felice dei nostri progenitori, quando camminavano e parlavano con il Signore Iddio (Apocalisse 2:7; II Corinzi 12:4).

2. La «Casa del Padre» con le sue molte stanze (Giovanni 14:2), che ci fa pensare alla casa, al riposo, alla comunione.

3. Un paese celeste verso il quale viaggiamo come l'Israele antico viaggiava verso Canaan, la Terra Promessa (Ebrei 11:13-16).

4. Una città, che suggerisce l'idea di una società organizzata (Ebrei 11:10; Apocalisse 21:2).

Si devono distinguere le seguenti tre fasi nella condizione dei cristiani trapassati: prima, lo stato intermedio di attesa della risurrezione? seconda, dopo la risurrezione vi sarà il giudizio delle opere (II Corinzi 5:10; I Corinzi 3:10-15); terza, alla fine del Millennio scenderà dal cielo la Nuova Gerusalemme, la dimora finale dei beati (Apocalisse 21). La Nuova Gerusalemme è una parte del cielo ed è pertanto il cielo in senso reale. In qualunque luogo Dio riveli la Sua presenza personale e la Sua Gloria senza velo, ivi è il cielo; e questo si verifica anche per la Nuova Gerusalemme (Apocalisse 22:3,4).

Perché questa città discende dal cielo? Lo scopo finale di Dio è quello di portare il cielo sulla terra (cfr. Deuteronomio 11:21). Nella dispensazione della pienezza dei tempi Egli «raccoglierà sotto un sol capo, in Cristo, tutte le cose, tanto quelle che son nei cieli, quanto quelle che son sopra la terra» (Efesini 1:10); allora, Dio «sarà tutto in tutti» (I Corinzi 15:28). La Nuova Gerusalemme non discenderà proprio sulla terra, ma sarà visibile dalla terra, perché «le nazioni cammineranno alla sua lice» (Apocalisse 21:24).