b. Il ministerio locale e pratico Il ministerio locale, che venne stabilito dalla Chiesa sulla base di certe qualifiche (I Timoteo 3), comprendeva: 1. I presbiteri o anziani, ai quali veniva anche dato il titolo di «vescovo», che significa ispettore o sovrintendente. Essi avevano la sovrintendenza generale all'assemblea locale, specialmente in relazione alla cura ed alla disciplina pastorale. I loro doveri erano principalmente di natura spirituale. Sono chiamati a volte «pastori» (Efesini 4:11, cfr. Atti 20:28). Durante il primo secolo, ogni comunità cristiana era governata da un gruppo di anziani o vescovi; non vi era una persona che faceva per la Chiesa ciò che fa il pastore moderno. 2. Associati ai presbiteri erano un certo numero di assistenti, chiamati diaconi (Atti 6:1-4; I Timoteo 3:8-13; Filippesi 1:1) e diaconesse (Romani 16:1; Filippesi 4:3), l'opera dei quali sembra consistesse, in gran parte, in visite ai fedeli e in un ministerio pratico verso i poveri ed i bisognosi (I Timoteo 5:8-11). I diaconi assistevano anche gli anziani nella celebrazione della Cena del Signore. |