1. Il culto pubblico

Il culto pubblico «veniva condotto dal popolo, come lo Spirito li muoveva», scrive Robert Hastings Nichols, e continua:

Venivano elevate preghiere e dati ammaestramenti. Si cantavano i salmi e anche inni cristiani, che si cominciarono a scrivere già dal primo secolo. Venivano letti e spiegati passi dell'Antico Testamento e si leggevano, o recitavano a memoria, racconti delle parole o delle opere di Gesù. Quando gli Apostoli mandavano delle lettere alle Chiese, come quelle che sono contenute nel Nuovo Testamento, venivano lette in pubblico.

Questo semplice culto era caratterizzato dalla manifestazione dello Spirito Santo, che interveniva dando profezia, lingue ed interpretazioni o qualche ispirata interpretazione delle Scritture. Tale svolgimento del culto neotestamentario viene riconosciuto da tutti gli attenti studiosi della storia della Chiesa, a qualunque denominazione essi appartengano e qualunque scuola di pensiero seguano.

Che questo culto ispirato dallo Spirito fosse un potente mezzo per toccare gli inconvertiti si può rilevare da I Corinzi 14:24,25.