b. La formula

«Battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo» (Matteo 28:19). Come conciliare questo con l'ordine di Pietro: «Ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo»? (Atti 2:38). Queste ultime parole non rappresentano una formula battesimale, ma la semplice affermazione che quelle persone dovevano essere, e furono, battezzate riconoscendo Gesù come Signore e Cristo. Ad esempio, la «Didaché», un documento cristiano dell'anno 100 circa, parla del battesimo cristiano che veniva fatto nel nome di Gesù, ma quando si tratta di descrivere il rito in dettaglio riporta la formula trinitaria. Quando Paolo afferma che Israele fu battezzato nel Mar Rosso «in Mosè», non si riferisce ad una formula pronunciata in quell'epoca; egli vuol dire semplicemente che, a causa del miracoloso passaggio attraverso il Mar Rosso, gli Israeliti accettarono Mosè quale guida e maestro mandato dal cielo. Allo stesso modo, essere battezzati nel nome di Gesù significa affidarsi completamente ed eternamente a Lui, come Salvatore mandato dal cielo; l'accettazione della Sua guida significa l'accettazione della formula data da Gesù stesso in Matteo 28.

La traduzione letterale di Atti 2:38 è: «siete battezzati su il nome di Gesù Cristo». Questo significa, secondo il Lessico di Thayer, che i Giudei dovevano «porre la loro speranza e fiducia nella Sua autorità messianica».

Notate che la formula trinitaria definisce un'esperienza. Coloro che sono battezzati nel nome di Dio Trino testimoniano, con quell'atto, di essersi tuffati in una comunione spirituale con la Trinità, cosicché di loro si può dire: «La grazia del Signor Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi» (II Corinzi 13:13).