6. Glorificazione.

In cielo lo Spirito Santo sarà con il credente o lo lascerà? La risposta è che lo Spirito Santo nel credente è come una sorgente che scaturisce per dare vita eterna (Giovanni 4:14). La dimora dello Spirito Santo rappresenta il principio della vita eterna, che sarà consumata nella vita a venire. «La salvezza ci è adesso più vicina di quando credemmo» (Romani 13:11), scrive Paolo; queste parole significano che abbiamo solo il principio di una salvezza che deve essere completata nella vita futura. Lo Spirito Santo rappresenta il principio, o la prima parte, di questa completa salvezza. Questa verità viene espressa con tre illustrazioni:

1. Commerciale. Lo Spirito viene descritto come il «pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio s'è acquistati» (Efesini 1:14; II Corinzi 5:5). Lo Spirito Santo è il pegno che la nostra liberazione sarà completa. E più di un pegno: è un acconto che viene dato come garanzia del «versamento» completo della rimanenza.

2. Agricola. Lo Spirito Santo è la primizia della vita futura (Romani 8:23) Quando l'israelita portava le primizie del suo raccolto al Tempio di Dio, lo faceva come un riconoscimento che tutto appartiene a Dio: l'offerta di una parte simboleggiava l'offerta di tutto. Lo Spirito Santo nei credenti è la primizia della gloriosa raccolta a venire.

3. Domestica. Come ai bambini viene concesso di assaggiare qualche leccornia prima di un banchetto, così nell'esperienza dello Spirito i cristiani hanno solo «gustato... le potenze del mondo a venire» (Ebrei 6:5). In Apocalisse 7:17 leggiamo che «l'Agnello che è in mezzo al trono... li guiderà alle sorgenti delle acque della vita». Notate il plurale in queste ultime parole. Nella vita a venire Cristo, che è il Datore dello Spirito e Colui che offre la «pregustazione» di quella vita sulla terra, condurrà i Suoi seguaci verso nuove benedizioni dello Spirito, verso nuovi mezzi di grazia ed arricchimenti spirituali che non avevano conosciuto durante il loro pellegrinaggio terrestre.