b. Le Sue speciali caratteristiche

I fatti summenzionati ci portano alla conclusione che, in aggiunta e successivamente alla conversione, il credente può essere dotato di una potenza, il cui segno iniziale è costituito dal parlare miracoloso in una lingua che colui che parla non ha mai studiato.

Sono state sollevate delle obiezioni alla suddetta conclusione. È stato affermato che molti cristiani, che hanno sperimentato lo Spirito Santo nella Sua potenza rigeneratrice e santificatrice, non hanno mai parlato in altre lingue. Il Nuovo Testamento insegna che non si può essere cristiani senza avere lo Spirito, il che equivale ad essere abitati dallo Spirito: «Se uno non ha lo Spirito di Cristo, egli non è di lui» (Romani 8:9). Che lo Spirito di Cristo significhi lo Spirito Santo, è indicato dal contesto ed è provato da I Pietro 1:11, dove «lo Spirito di Cristo» può riferirsi solo allo Spirito Santo. Vengono citati altri riferimenti per sostenere la stessa verità (Romani 5:5; Romani 8:14,16; I Corinzi 6:19; Galati 4:6; I Giovanni 3:24; I Giovanni 4:13). Si afferma anche che molti operai cristiani hanno ricevuto un'unzione dello Spirito che li ha resi capaci di condurre delle anime a Cristo e di fare altro lavoro cristiano, senza che abbiano mai parlato in altre lingue.

Non si può negare che tutti coloro che sono stati veramente rigenerati abbiano lo Spirito Santo. Allora sorge naturale la domanda: che cosa vi è di diverso ed in più nell'esperienza definita come il battesimo nello Spirito Santo?

Rispondiamo come segue:

Vi è uno Spirito Santo, ma vi sono molte opere di quello stesso Spirito, come vi è un'elettricità che compie molte azioni. La stessa elettricità fa camminare i tram, illumina le nostre case, aziona i frigoriferi e compie molti altri lavori ancora; così lo stesso Spirito rigenera, santifica, fortifica, illumina e distribuisce doni speciali.

Lo Spirito Santo rigenera la natura umana nella crisi della conversione; poi, come autore della santità interiore, produce il «frutto dello Spirito», ossia le caratteristiche distintive del carattere cristiano.

Ma, in aggiunta a queste azioni dello Spirito Santo, ve n'è un'altra, che ha come scopo speciale quello di fortificare la natura umana per uno speciale servizio a Dio; quest'azione si manifesta esteriormente e, in modo generale, come la «manifestazione dello Spirito» (I Corinzi 12:7), forse in contrasto con le altre azioni dello Spirito Santo, silenziose e segrete. Nel Nuovo Testamento questa azione viene designata con espressioni come cadere, scendere, spandere, riempire, le quali richiamano tutte il concetto dell'immediatezza e del soprannaturale. Tutti questi termini sono connessi all'esperienza conosciuta come il «battesimo nello Spirito Santo» (Atti 1:5).

L'opera dello Spirito descritta da questi termini è così distinta Sue quiete ed ordinarie manifestazioni, che gli studiosi hanno coniato una parola per definirla: «carismatica», da una parola greca che viene usata spesso per designare una speciale concessione di potenza spirituale. A.B. Bruce, uno studioso presbiteriano, scrisse:

L'opera dello Spirito è stata concepita come trascendente, miracolosa e carismatica. La potenza dello Spirito Santo era una potenza che veniva dall'esterno, producendo degli effetti straordinari, capaci di attirare anche l'attenzione di un occhio profano, come quello di Simon mago.

Questo studioso riconosce che i cristiani primitivi credevano anche nell'opera santificatrice dello Spirito (cita Atti 16:14) e riconosce anche che Egli ispira fede, speranza ed amore.

Il punto su cui desideriamo insistere è il seguente: il battesimo nello Spirito Santo, che è un battesimo di potenza, è di carattere carismatico a giudicare dalla descrizione dei risultati della Sua dispensazione.

Pertanto, mentre ammettiamo che tutti i cristiani sono stati rigenerati dallo Spirito, sosteniamo che non tutti i cristiani hanno esperimentato l'azione carismatica dello Spirito, seguita da un improvviso linguaggio soprannaturale.