4. L'equilibrio scritturale

Le rispettive posizioni dottrinali dei calvinisti e degli arminiani sono contenute nelle Scritture. Il calvinismo esalta la grazia di Dio come la sola fonte di salvezza, e così fa la Bibbia; gli arminiani insistono sulla libera volontà e responsabilità dell'uomo, e così fa la Bibbia. La soluzione esatta consiste nell'evitare gli estremismi non scritturali di entrambe queste opinioni e nell'astenersi dall'aderire all'una per reagire agli estremismi dell'altra. Perché, quando si assume una posizione di reazione nei confronti di una dottrina, si cade nell'errore opposto, da un estremo si va all'altro estremo, con conseguenze negative. Ad esempio, insistere troppo sulla sovranità e la grazia di Dio nella salvezza può portare a con durre una vita moralmente trascurata, per la semplice ragione che il credente, indotto a credere che il suo modo di vivere e di condursi non ha nulla a che vedere con la sua salvezza, non si curerà di controllarsi. D'altra parte, insistendo troppo sulla libera volontà e responsabilità dell'uomo, in reazione al calvinismo, si può arrivare alla schiavitù del legalismo. Illegalità e legalismo sono due estremi da evitare.

Quando Finney si trovava a prestare la sua opera in una comunità nel la quale si era insistito troppo sulla grazia, insisteva fortemente sulla dottrina della responsabilità dell'uomo. Quando teneva una riunione in una comunità nella quale si era insistito troppo sulla responsabilità e sulle opere dell'uomo, metteva in rilievo la grazia di Dio. Se lasciamo i misteri della predestinazione e ci mettiamo all'opera per ottenere la conversione del popolo, non saremo travagliati da tale questione. Wesley era arminiano e Whitefield calvinista, ma entrambi condussero migliaia di persone a Cristo.

Dei pii predicatori di estrazione calvinista, come Spurgeon e Finney, hanno predicato la perseveranza dei santi in modo tale da scoraggiare la trascuratezza. Essi avevano cura di mettere in rilievo che, poiché un vero figliuolo di Dio persevera sicuramente fino alla fine, se qualcuno non persevera c'è da mettere in dubbio la sua rigenerazione! Se qualcuno non si attiene alla santificazione, disse Calvino, farebbe bene a mettere in dubbio la sua elezione.

Ci troveremmo sicuramente davanti ad un ostacolo se volessimo indagare le profonde verità della prescienza di Dio e del libero arbitrio dell'uomo; ma se ci atteniamo alle esortazioni pratiche della Bibbia ed adempiamo i chiari doveri che ci sono stati imposti, non sbaglieremo «Le cose occulte appartengono all'Eterno, al nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi» (Deuteronomio 29:29).