2. L'Arminianismo La dottrina arminiana è la seguente. La volontà di Dio è che tutti gli uomini siano salvati, perché Cristo è morto per tutti (I Timoteo 2:46; Ebrei 2:9; II Corinzi 5:14; Tito 2:11,12); perciò Dio offre la Sua grazia a tutti. Mentre la salvezza è opera di Dio, assolutamente gratuita ed indipendente dalle nostre buone opere e dai nostri meriti, dal canto suo l'uomo deve ottemperare a certe condizioni; egli può scegliere la grazia di Dio o respingerla. La possibilità della scelta resta sempre. Le Scritture insegnano una predestinazione, ma non che Dio predestini alcuni alla vita eterna ed altri alle sofferenze eterne; Egli predestina «chiunque vuole» essere salvato e questo piano è largo abbastanza, da includere tutti quelli che veramente vogliono essere salvati. Questa verità è stata spiegata come segue: fuori della porta della salvezza, leggiamo le parole «Chiunque vuole venga»; quando entriamo e siamo salvati, leggiamo le parole «Eletti secondo prescienza di Dio». Dio, per la Sua conoscenza, ha antiveduto coloro che avrebbero accettato l'Evangelo e sarebbero rimasti fedeli ed ha predestinato questi ad un'eredità celeste. Egli antivide il loro destino, ma non lo fissò. La dottrina della predestinazione, nella Bibbia, non è menzionata per uno scopo speculativo, ma per uno scopo pratico. Quando Dio chiamò Geremia, questi doveva assolvere un compito molto difficile, così difficile che il profeta poteva essere tentato di abbandonarlo. Per incoraggiarlo, il Signore gli assicurò che Egli lo aveva conosciuto e chiamato prima che nascesse (Geremia 1:5). È come se il Signore avesse detto: «So già quel che ti aspetta; ma so anche che posso darti la grazia che ti necessita per affrontare ogni prova a venire e portarti vittoriosamente fino alla fine». Quando il Nuovo Testamento definisce i cristiani come oggetto della prescienza di Dio, il suo scopo è assicurarci del fatto che Dio ha antiveduto ogni difficoltà che incontreremo e che Egli può e vuole preservarci dalla caduta. |