a. Il sangue di Cristo

(Santificazione assoluta e relativa alla posizione; Ebrei 13:12; Ebrei 10:10,14; I Giovanni 1:7).

In qual senso una persona è santificata dal sangue di Cristo? In risultato dell'opera compiuta da Cristo, il penitente viene cambiato da peccatore contaminato in un adoratore santo. La santificazione è il risultato di quella «meravigliosa opera compiuta dal Figliuolo di Dio quando offrì Se stesso, per togliere il peccato attraverso il Suo sacrificio sul Calvario. In virtù di quel sacrificio, il credente viene per sempre appartato per il Signore, la sua coscienza viene purgata ed egli stesso viene trasformato da peccatore in adoratore santo, unito in una comunione costante con il Signore Gesù Cristo; "poiché e Colui che santifica e quelli che sono santificati, provengon tutti da uno; per la qual ragione Egli non si vergogna di chiamarli fratelli"» (Ebrei 2:11).

In quanto purificazione, la santificazione operata dal sangue di Cristo è anche continua, lo deduciamo da I Giovanni 1:7: «Il sangue di Gesù, suo Figliuolo, ci purifica da ogni peccato». Se vi deve essere comunione tra un Dio santo e l'uomo, vi deve essere necessariamente qualche cosa che rimuova il peccato, questa barriera che impedisce tale comunione; perché anche gli uomini migliori sono imperfetti. Quando Isaia ricevette la visione della santità di Dio, fu colpito dal senso della propria mancanza di santità e non fu in condizione di udire il messaggio di Dio finché un carbone, preso dall'altare, non gli purificò le labbra. La coscienza del peccato guasta la comunione con Dio; la confessione e la fede nell'eterno sacrificio di Cristo rimuovono la barriera (I Giovanni 1:9).