a. Relativi alla Posizione

Quando un individuo ha realizzato il cambiamento spirituale conosciuto come rigenerazione, diviene figliuolo di Dio e gode di tutti i privilegi che gli derivano da tale posizione. Il Dott. William Evans scrive:

Nell'adozione il credente, che è già un figliuolo, riceve il posto di figlio adulto; così il figliuolo (o bambino) diviene figlio, il minore diviene maggiorenne (Galati 4:1-7).

La parola «adozione» significa letteralmente «dare la posizione di figli» e nell'uso ordinario si riferisce ad un uomo che accolga nella sua famiglia dei figliuoli che non sono stati generati da lui.

Dottrinalmente, l'adozione e la rigenerazione devono essere distinte: la prima è un termine legale, che indica l'adozione di chi non è membro della famiglia; la seconda denota l'intimo cambiamento spirituale che fa dell'individuo un figliuolo di Dio e lo rende partecipe della natura divina. Nell'esperienza pratica è difficile separare i due termini, perché la rigenerazione e l'adozione rappresentano le due facce dell'affiliazione.

In riferimento all'affiliazione comune, nel Nuovo Testamento viene usato ora il termine «figli» («uioi»), parola che si trova nella radice del termine «adozione», ora il termine «figliuoli» («tekna»), che significa letteralmente «generati». I due concetti sono distinti, ma nello stesso tempo combinati nei versi seguenti: «Ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto (l'adozione) di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome» (Giovanni 1:12,13); «Vedete di quale amore ci è stato largo il Padre, dandoci d'essere chiamati (adozione) figliuoli di Dio!» (I Giovanni 3:1; in entrambi la parola usata è: generati da Dio). In Romani 8:15,16 i due concetti sono fusi insieme «Poiché voi non avete ricevuto lo spirito di servitù per ricader nella paura; ma avete ricevuto lo Spirito d'adozione, per il quale gridiamo. Abba! Padre! Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito che siamo figliuoli di Dio».