4. Conversione

Nel suo significato più semplice, la conversione è un volgersi dal peccato a Dio (Atti 3:19). Il termine è usato per denotare tanto il critico periodo nel quale il peccatore ritorna, dalle sue vie di peccato, al sentiero della giustizia, quanto il ravvedimento da qualche particolare trasgressione, commessa da coloro che sono già avviati sul sentiero della giustizia (Matteo 18:13; Luca 22:32; Giacomo 5:20).

È strettamente connessa al ravvedimento e alla fede; qualche volta il termine «conversione» comprende entrambe queste cose, indicando nel complesso gli atti e i sentimenti con i quali l'uomo si volge dal peccato a Dio (Atti 3:19; Atti 11:21; I Pietro 2:25). Il Catechismo di Westminster, in risposta alla propria domanda, dà la seguente definizione:

Che cos'è il ravvedimento a vita?

Il ravvedimento a vita è una grazia salvatrice per la quale il peccatore, preso da un profondo sentimento del suo peccato, dopo essere venuto a conoscenza della misericordia di Dio in Cristo, con dolore ed odio per il peccato si volge da questo a Dio e fa il fermo proponimento, ed il susseguente sforzo. di una nuova ubbidienza.

Notate come questa definizione mostri che la conversione coinvolge l'intera personalità: l'intelletto, l'emotività e la volontà.

Come si distingue la conversione dalla salvezza? La conversione rappresenta il lato umano della salvezza. Per chiarire: osservando che un noto peccatore non beve, non giuoca e non frequenta più i luoghi del vizio, che odia le cose che prima amava ed ama le cose che prima odiava, i suoi conoscenti dicono: «Si è convertito. È cambiato». Essi descrivono ciò che vedono, cioè il lato umano dell'evento. Dal punto di vista divino, diremmo che Dio ha perdonato i suoi peccati e gli ha dato un cuore nuovo.

La conversione dipende unicamente dallo sforzo umano? Come la fede e il ravvedimento (che essa comprende e comporta), la conversione è un'azione umana; ma è anche un effetto soprannaturale, in quanto è la reazione dell'uomo alla potenza della grazia e della Parola di Dio che lo attirano. La conversione è il risultato della cooperazione umana e divina: «Compiete la vostra salvezza con timore e tremore; poiché Dio è quel che opera in voi il volere e l'operare, per la sua benevolenza» (Filippesi 2:12,13). I seguenti versi si riferiscono al lato divino della conversione: Geremia 31:18; Atti 3:26. Si riferiscono al lato umano Atti 3:19; Ezechiele 33:11.