b. Fede Fede, nel senso scritturale, significa credere, confidare. È il consenso della mente e della volontà: per ciò che riguarda l'intelletto, è la credenza in certe verità rivelate relative a Dio ed a Cristo; per ciò che riguarda la volontà, è l'accettazione di queste verità quali principi direttivi della vita. La fede intellettuale non è sufficiente (Giacomo 2:19; Atti 8:13,21) per la salvezza; un individuo può dare all'Evangelo il suo consenso intellettuale ed escluderlo dalla propria vita. È necessaria la fede del cuore (Romani 10:9). La fede intellettuale significa il riconoscimento che i fatti narrati e le dottrine esposte nell'Evangelo sono veri; la fede del cuore significa la dedizione volontaria della propria vita agli obblighi che quei fatti e quelle dottrine comportano. La fede, come fiducia, implica anche un elemento emotivo: pertanto la fede che salva è un atto dell'intera personalità e coinvolge l'intelletto, l'emotività e la volontà. Il significato della fede può essere chiarito dalla terminologia usata nel greco originale. La parola «fede» indica non solo l'atto di credere in una data verità, ma l'insieme delle verità, come nelle espressioni che seguono: «predica la fede che una volta perseguitava»; «si dipartirà dalla fede»; «la parola della fede che noi predichiamo»; la «fede una volta insegnata ai santi». Questa fede, qualche volta, viene chiamata fede oggettiva (o esteriore). L'atto di credere a queste verità è conosciuto come fede soggettiva. A seconda delle preposizioni greche che la seguono, la parola «credere» assume il significato di «poggiare, o posare, su un fondamento sicuro» (come, ad esempio, in Giovanni 3:16), o il significato di «una figura che fa dell'individuo un tutt'uno con il suo oggetto (di fiducia)» La fede è, pertanto, l'elemento di connessione tra l'anima e Cristo. La fede è un'attività umana o divina? Il fatto che all'uomo venga comandato di credere implica la capacità, oltre che l'obbligo, di farlo. Tutti gli uomini hanno la capacità di porre la loro fiducia in qualcuno o in qualche cosa, cosicché, ad esempio, uno può riporre la sua fiducia nelle ricchezze, un altro nell'uomo, un altro negli amici, ecc. Quando il credere è indirizzato verso la Parola di Dio, la fiducia viene riposta in Dio e in Cristo; allora abbiamo la fede che salva. È però necessaria, per produrre tale fede, l'assistenza dello Spirito Santo, in cooperazione con la Parola (cfr. Giovanni 6:44; Romani 10:17; Ebrei 12:25). Che cos'è la fede che salva? Sono state date le seguenti definizioni: «La fede in Cristo è una grazia salvatrice, per la quale Lo riceviamo e confidiamo in Lui solo, per la salvezza, come Egli ci viene offerto nell'Evangelo»; «questo atto può essere fatto solo da un penitente, particolarmente aiutato dallo Spirito e che riposi su Cristo»; quell'atto «o attitudine della mente, nel penitente, per il quale, sotto l'influenza della grazia divina, egli pone la sua fiducia in Cristo quale solo e sufficiente Salvatore»; «una fiducia ed una confidanza sicure che Cristo morì per i miei peccati, che Egli mi ha amato ed ha dato Se stesso per me»; «è credere, appoggiandosi sui meriti di Cristo, che, per amor Suo, Dio è certamente disposto ad usarci misericordia»; «il correre del peccatore penitente verso la misericordia di Dio in Cristo». |