e. La vita vittoriosa La croce è la dinamo che genera nel cuore dell'uomo quel che costituisce la vita cristiana. «Io voglio vivere per Colui che morì per me» è una frase che ben dimostra la potenza della croce. La vita cristiana è la reazione dell'anima all'amore di Cristo. La croce di Cristo ispira il vero ravvedimento, che è ravvedimento verso Dio. Il peccato può essere seguito dal rimorso, dalla vergogna. dal disappunto, ma solo quando esiste il dolore di aver offeso Dio esiste il vero ravvedimento. Questa consapevolezza non può essere pro dotta per volontà propria, perché è nella natura stessa del peccato ottenebrare la mente e cauterizzare l'anima. Il peccatore, per ravvedersi, ha bisogno di un motivo potente, di qualche cosa che gli faccia vedere e realizzare che il suo peccato ha profondamente offeso Dio. La croce provvede questo motivo, perché dimostra la terribile grandezza del pece in quanto esso ha causato la morte in croce del Figliuolo di Dio, la croce dichiara la condanna del peccato, ma rivela anche l'amore e la grazia di Dio. È stato ben detto che «tutti i veri pentiti sono figliuoli della croce». Il pentimento che manifestano non è loro: è l'anelito verso Dio prodotto nell'anima dalla consapevolezza di ciò che il peccato è per Lui e di ciò che il Suo amore fa per raggiungere, e vincere i peccatori. È scritto dei santi che sono passati per la grande tribolazione: «Hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell'Agnello» (Apocalisse 7:14); queste parole fanno riferimento alla potenza santificatrice della morte di Cristo. Quei santi hanno resistito al peccato e sono quindi puri; donde hanno ricevuto la forza di vincere il peccato? Dalla potenza dell'amore di Cristo rivelato al Calvario. La potenza della croce, che è discesa nei loro cuori, li ha messi in condizione di vincere il peccato: «Ma essi l'hanno vinto a cagion del sangue dell'Agnello e a cagione della parola della loro testimonianza; e non hanno amata la loro vita, anzi l'hanno esposta alla morte» (Apocalisse 12:11; cfr. Galati 2:20). L'amore li ha «costretti» e li ha messi in grado di vincere; lo sforzo da essi sostenuto è stato grande, ma con il sangue dell'Agnello, quale motivo sostenitore, sono stati invincibili. «Essi non osarono, avendo davanti agli occhi la croce sulla quale morì, tradire la Sua causa per codardia, ed amare la loro vita più di quanto Egli amò la Sua. Essi dovevano essere Suoi, come Egli fu loro». La vita vittoriosa comprende la vittoria su Satana. Il Nuovo Testamento dichiara che Cristo ha vinto Satana per conto nostro (Luca 10:17-20; Giovanni 12:31,32; Colossesi 2:15; Ebrei 2:14,15; Apocalisse 12:11). Il credente ha la vittoria sul Diavolo finché è in comunione con Gesù, Colui che per primo ha vinto il Diavolo. |