a. Espiazione La parola «espiazione» in ebraico significa letteralmente «coprire» e viene variamente tradotta con le seguenti parole: purgare, riconciliare, pacificare, perdonare, essere misericordioso, togliere. Il termine (nell'originale) indica la copertura tanto dei peccati (Salmo 78:38; Levitico 5:18), che del peccatore (Levitico 4:20). Espiare il peccato vuol dire coprire il peccato alla vista di Dio, affinché esso non provochi la Sua ira. Citiamo il Dott. Alfred Cave: L'idea espressa dall'originale ebraico della parola tradotta «espiare» è coprire, non nel senso di rendere invisibile a Yahwê(h), ma nel senso di distogliere il suo sguardo con qualche altra cosa, di neutralizzare il peccato, per così dire. di disarmarlo, di renderlo impotente a sollevare la giusta collera di Dio. Espiare il peccato era gettare, per così dire un velo così abbagliante sul peccato che il velo, non il peccato, era visibile; di mettere a fianco a fianco, con il peccato, qualche cosa così attraente da sviare completamente ogni attenzione. L'immagine che il Nuovo Testamento usa quando parla della «nuova veste» (di giustizia), l'Antico Testamento la usa quando parla di «riscatto». Quando veniva fatta un'espiazione sotto la legge era come se l'occhio divino che si era acceso alla vista del peccato e dell'impurità, venisse quietato dal manto che vi veniva gettato sopra; o, per usare un'immagine molto più moderna ma... ugualmente appropriata, era come se il peccatore, che era stato esposto alla folgore dell'ira divina, fosse stato improvvisamente avvolto ed isolato. Il riscatto significava avvolgere il peccatore in modo tale che il suo peccato diveniva invisibile, o non esistente, nel senso che non poteva più porsi fra lui ed il suo Creatore. Per usare le parole di un teologo tedesco: Quando le anime che avevano peccato si accostavano all'altare di Dio, ove dimorava la Sua santità, la loro natura incline al peccato si poneva tra loro e Dio; il riscatto serviva allo scopo di coprire i loro peccati e di cancellare le accuse che venivano loro mosse. Quando il sangue veniva posto sull'altare dal sacerdote, l'israelita era certo che la promessa fatta ai suoi padri: «E quand'io vedrò il sangue. passerò oltre» (Esodo 12:13), si sarebbe realizzata anche per lui. Quali erano gli effetti dell'espiazione o copertura? Il peccato veniva cancellato (Geremia 18:23; Isaia 43:25; Isaia 44:22), rimosso (Isaia 6:7), coperto (Salmo 32:1), gettato dietro le spalle di Dio (Isaia 38:17), perdonato (Salmo 78:38). Tutti questi termini mostrano che il peccato è coperto in modo tale che i suoi effetti vengono completamente annullati ed esso viene posto fuori dalla vista, invalidato, come non commesso. Yahwê(h) non lo vede più ed esso non causa la Sua ira. La morte di Cristo fu una morte espiatoria, perché servì per la rimozione del peccato (Ebrei 9:26,28; Ebrei 2:17; Ebrei 10:12-14; Ebrei 9:14); fu una morte espiatoria, ovvero una morte che aveva relazione con il peccato. Qual era questa relazione? «Egli, che ha portato egli stesso i nostri peccati nel suo corpo, sul legno» (I Pietro 2:24), «Colui che non ha conosciuto peccato, Egli l'ha fatto esser peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui» (II Corinzi 5:21). Espiare il peccato vuol dire portarlo via, rimuoverlo dal trasgressore, il quale viene scagionato da ogni ingiustizia, purificato dalla contaminazione e santificato per appartenere al popolo di Dio. Una parola ebraica, usata per descrivere la purificazione, significa letteralmente «togliere il peccato» Mediante la morte espiatoria di Cristo, i peccatori sono morti al peccato per vivere per Cristo. |