b. Il peccato naturale L'effetto della caduta fu così profonda nella natura umana, che da Adamo tutti gli uomini nascono con la tendenza al peccato (Salmo 51:5); gli atti di peccato che vengono commessi durante l'età della responsabilità sono conosciuti come «peccati propri». Cristo, il secondo Adamo, venne nel mondo per liberarci da tutti gli effetti della caduta (Romani 5:12-21). La condizione peccaminosa dell'anima viene descritta in molti modi: tutti hanno peccato (Romani 3:9); tutti sono sotto maledizione (Galati 3:10); l'uomo naturale non comprende le cose di Dio (I Corinzi 2:14); il cuore naturale è ingannevole e insanabile (Geremia 17:9); la natura mentale e morale è corrotta (Genesi 6:5,12; Genesi 8:21; Romani 1:19-31); la mente carnale è inimicizia contro Dio (Romani 8:7,8); il peccatore è schiavo del peccato (Romani 6:17; Romani 7:5); è controllato dal principe della potestà dell'aria (Efesini 2:2); è morto nei falli e nei peccati (Efesini 2:1); è figliuolo d'ira (Efesini 2:3). |