5. Dominio sulla terra

L'uomo fu designato ad essere l'immagine di Dio per ciò che riguarda la signoria e, siccome nessuno può essere monarca senza sudditi e senza regno, Dio gli diede impero e popolo: «E Dio li benedisse; e disse loro: "Crescete e moltiplicate e riempite la terra, rendetevela soggetta, e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra» (cfr. Salmo 8:5-8). In virtù della potenza che gli viene dall'essere stato creato a immagine di Dio, tutti gli esseri viventi sulla terra sono stati dati in mano all'uomo: egli doveva essere il rappresentante visibile di Dio dinanzi alle creature che lo circondavano.

L'uomo ha riempito la terra della sua produzione. Egli ha lo speciale privilegio di sottomettere a se stesso la potenza della natura. Così ha costretto il lampo ad essere suo messaggero, ha messo una cintura intorno al globo, si è arrampicato fino alle nuvole ed è penetrato negli abissi del mare. Egli ha vòlto le forze della natura contro se stessa, comandando al vento di aiutarlo a dominare il mare. Ancora più meraviglioso, per quanto meraviglioso sia il dominio dell'uomo sugli elementi della natura che non hanno istinto né volontà, è il suo dominio sulla natura animale, dotata dell'istinto. Vedere il falcone ammaestrato che fa cadere la preda ai piedi del suo padrone e poi ritorna a lui, mentre il cielo sconfinato gli sta davanti; vedere il cane usare la sua velocità al servizio del suo padrone, per portargli la preda che non gli sarà data; vedere il cammello portare l'uomo attraverso il deserto, che è la propria casa; tutto questo mostra l'abilità creativa dell'uomo e la sua rassomiglianza con Dio, il Creatore.

A causa della caduta l'uomo perdette e guastò l'immagine di Dio. Questo non significa che egli abbia perduto le facoltà mentali e fisiche (anima), ma che per la sua disubbidienza perdette l'innocenza e l'integrità morale originarie, con le quali fu creato. Per questo l'uomo è assolutamente incapace di salvarsi da sé e non ha speranza alcuna, all'infuori di un atto di grazia che restauri in lui l'immagine divina. Questo soggetto sarà trattato più esaurientemente nel capitolo che segue.