d. Gli Angeli delle nazioni Daniele 10:13,20 sembra insegnare che ogni popolo ha il proprio angelo che si occupa del benessere della nazione stessa. Era arrivata l'ora, per i Giudei, di tornare dalla cattività (Daniele 9:1,2) e Daniele si dispose alla preghiera e al digiuno per il loro ritorno. Dopo tre settimane apparve un angelo, che spiegò la ragione del proprio ritardo con il fatto che il principe, o l'angelo, di Persia si era opposto al ritorno dei Giudei, forse perché riluttante a perdere la loro influenza sul paese di Persia. L'angelo gli disse che nella propria petizione per il ritorno dei Giudei, era stato sostenuto solo da Michele, il principe della nazione ebraica (Daniele 10:21). Il principe dei Greci non era più incline del principe dei Persiani a favorire la partenza dei Giudei (Daniele 10:20). La parola del Nuovo Testamento «principati» può riferirsi a questi principi angelici delle nazioni; è usata sia per gli angeli buoni, che per quelli cattivi (Efesini 3:10; Colossesi 2:15; Efesini 6:12). |