2. Unica e non comune L'illuminazione è l'influenza dello Spirito Santo comune a tutti i cristiani, influenza che li aiuta ad afferrare le cose di Dio (I Corinzi 2:4; Matteo 16:17). Certuni confondono l'ispirazione con l'illuminazione e sostengono che l'illuminazione è una spiegazione adeguata delle origini della Bibbia. Vi è una facoltà nell'uomo, insegnano, per la quale egli può conoscere Dio, una specie di occhio dell'anima: mentre gli uomini pii dell'antichità meditavano su Dio, lo Spirito stimolava questa facoltà, aiutandoli nella conoscenza dei misteri divini. L'illuminazione è promessa a tutti i credenti ed è stata da essi sperimentata; ma non è l'ispirazione. Ci viene detto (I Pietro 1:10-12) che a volte i profeti dell'Antico Testamento ricevevano delle verità attraverso l'ispirazione, ma veniva loro negata l'illuminazione per comprendere quelle stesse verità: lo Spirito Santo ispirò le loro parole, ma non ritenne necessario concedere la conoscenza del significato delle parole stesse. Caiafa viene descritto come il veicolo (sebbene inconsapevole) di un messaggio ispirato mentre la sua mente non era volta a Dio. In quel momento egli fu ispirato, ma non illuminato (Giovanni 11:49-52). Notate due specifiche differenze fra l'ispirazione e l'illuminazione. 1) Quanto alla durata, l'illuminazione è, o può essere, permanente: «Il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va vie più risplendendo, finché sia giorno perfetto» (Proverbi 4:18); l'unzione dello Spirito Santo che il credente ha ricevuto dimora in lui, dice Giovanni (I Giovanni 2:20-27). L'ispirazione invece era saltuaria: il profeta non poteva profetizzare a suo talento, ma era soggetto alla volontà dello Spirito. «Poiché non è dalla volontà dell'uomo che venne mai alcuna profezia» (II Pietro 1:21), dichiara Pietro, «ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo». La subitaneità dell'ispirazione profetica risulta evidente dalla comune espressione: «La parola del Signore fu rivolta a...». Viene fatta una chiara distinzione fra i veri profeti, che parlano solo quando viene indirizzata loro la parola del Signore, e i falsi profeti, che danno un messaggio secondo la loro immaginazione (Geremia 14:14; Geremia 23:11,16; Ezechiele 13:2,3). 2) L'illuminazione ammette dei gradi, l'ispirazione no. I credenti variano secondo il grado della loro illuminazione, in quanto alcuni possiedono un grado superiore di conoscenza rispetto ad altri. Ma nel caso dell'ispirazione, intesa nel senso biblico, una persona o era ispirata o non lo era affatto. |